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Domenica 8 e lunedì 9 giugno 2013 i cittadini romani avranno la facoltà di scegliere il loro sindaco per i prossimi 5 anni. In lizza sono rimasti il sindaco uscente Gianni Alemanno (pdl)- che al primo turno ha ottenuto il 30,3% dei voti (365mila) – e lo sfidante del pd Ignazio Marino, forte del 42,6% dei voti (513mila).
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La partecipazione è stata del 53%: nel 2008 al primo turno era risultata del 73,6%, al secondo del 63% con Alemanno vincitore avendo raccolto 783mila voti contro i 676mila di FrancescoRutelli. In vista del ballottaggio Giuseppe Rusconi ha posto alcune domande ai contendenti. Sul portale ‘rossoporpor.org’ sono state pubblicate le interviste integrali; sul ‘Corriere del Ticino’ del 7 giugno appaiono invece un po’ ridotte (4500 battute) per ragioni legate ad esigenze di spazio.

Nato a Bari nel 1958, essendo il padre un ufficiale dell’esercito ne segue gli spostamenti in varie città d’Italia. Nel 1970 approda a Roma, frequenta il liceo scientifico Righi e, dapprima segretario provinciale del Fronte della Gioventù (movimento giovanile del MSI), ne diventa segretario nazionale nel 1988. Nel 1992 sposa Isabella Rauti, figlia di Pino (ex-segretario del MSI). Esponente della destra sociale, eletto per la prima volta alla Camera nel 1994, è ministro dell’agricoltura dal 2001 al 2006. Candidato sindaco di Roma nello stesso anno, fu sconfitto da Veltroni; due anni dopo però conquistò a sorpresa il Campidoglio con il 53,7% dei voti, sconfiggendo con una storica rimonta Rutelli nel ballottaggio. Ora si ripresenta per una rielezione, in un clima politico molto mutato dal 2008 ed a lui assai sfavorevole.

Nato a Genova nel 1955 da madre svizzera e padre siciliano, Ignazio Marino è docente universitario di chirurgia dei trapianti e dal 2006 a pochi giorni fa è stato senatore della Repubblica per i democratici di sinistra, poi partito democratico. Nel 2009 è stato candidato alla segreteria del partito democratico, raccogliendo circa il 15% dei voti. E’ uno dei grandi sostenitori del testamento biologico. Si dichiara cattolico, ma le sue posizioni in materia di fine vita, famiglia, scuola cattolica, droga lo pongono oggettivamente in contrasto con la dottrina sociale della Chiesa.