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In un comunicato ufficiale, Berna comunica di avere avviato un’inchiesta penale sulla morte del delegato del Comitato Internazionale della Croce Rossa ucciso in Libia lo scorso 4 giugno.
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Michael Greub, 42 anni è stato assassinato da uomini armati che hanno bloccato la sua auto nella città di Sirte, dove aveva concluso una riunione con due colleghi nella locale sede della Croce Rossa.

Il collaboratore svizzero era un delegato provetto, lavorava per il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) da oltre sette anni. Era stato dapprima in Iraq, poi in Sudan, Yemen ed a Gaza. Dallo scorso marzo era capo della sottocommissione del CICR a Misurata.

Presente in modo permanente in Libia dal 2011, il CICR nel paese nordafricano ha tuttora una trentina di espatriati e 150 impiegati locali.

Il CICR non dà una spiegazione ufficiale in merito all’uccisione di un quadro dell’organizzazione umanitaria in Libia ma ha annunciato il 5 giugno 2014 di aver interrotto temporaneamente le attività in Libia, in seguito all’uccisione dello svizzero, ma di non avere l’intenzione di abbandonare il paese.

Stando al ricercatore ginevrino Hasni Abidi, l’attacco era mirato. L’obiettivo è la partenza degli osservatori stranieri, in un momento in cui il paese è teatro di una lotta sempre più feroce per il potere. Il CICR aveva già subìto attacchi mirati nel 2012 a Misurata ed a Bengasi, mai rivendicati, in un momento in cui Misurata era considerata la città più sicura della Libia.

La salma è stata rimpatriata in Svizzera l’11 giugno 2014 ed il giorno successivo il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha avviato un procedimento ai sensi dell’articolo 6 del Codice penale svizzero (CP). Il procedimento è condotto nei confronti di ignoti per assassinio (art. 112 CP) e partecipazione ad un’organizzazione criminale (art. 112 in combinazione con l’art. 260ter CP).