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Dal 1° maggio 2015 l’importo della fattura per il canone di ricezione radiotelevisiva passa da 462 franchi a 451 franchi annui per le economie domestiche.
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Il provvedimento é una conseguenza della decisione del 13 aprile pubblicata il 29 aprile 2015 dal Tribunale federale: il canone di ricezione dei programmi radiofonici e televisivi non sarà più soggetto all’imposta sul valore aggiunto (IVA), attualmente, al tasso del 2,5%. Anche il canone per le imprese sarà ridotto del 2,5%. Lo annuncia l’Ufficio federale delle comunicazioni.

Il Tribunale federale è giunto alla conclusione che il canone di ricezione non costituisce il corrispettivo di una prestazione fornita dalla Confederazione bensì una tassa riscossa dall’autorità governativa. Pertanto viene a mancare la caratteristica per essere soggetto all’imposta sul valore aggiunto.

Il Tribunale federale giunge a questo risultato basandosi sullo sviluppo avvenuto nel settore radiotelevisivo. In passato l’ambito delle poste e dei telegrafi era di competenza dalla Confederazione e l’esercizio di apparecchi radiofonici e televisivi sottostava all’obbligo di concessione. Il controvalore della tassa consisteva nella possibilità di ricevere le trasmissioni tramite un apparecchio radiofonico o televisivo. Ora il Tribunale federale constata che, considerato che il diritto alla ricezione ai sensi della Costituzione e della legge è comunque aperto a tutti, questo non può più essere considerato una “regalia statale” conferita dalla Confederazione a chi beneficia della ricezione. Pertanto il canone di ricezione non sottostà più alla tassa sul valore aggiunto.

La decisione non rientra nei dettati della votazione popolare del 14 giugno 2015 sul referendum riguardante la revisione della legge sulla radiotelevisione. La revisione implica infatti un’ulteriore riduzione dell’importo del canone radiotelevisivo per le economie domestiche a circa 400 franchi e l’esonero delle imprese con fatturato inferiore a 500’000 franchi. Essa prevede anche una modifica della legge sull’IVA, secondo cui l’IVA sarà applicata al canone radiotelevisivo. Se il popolo accetterà la revisione, il nuovo sistema entrerà in funzione nel 2018 o nel 2019.