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Le nocciole come sappiano si sposano benissimo con la cioccolata, tostate sprigionano tutto il loro profumo ma a me, personalmente, piacciono moltissimo da sole, semplicemente schiacciate e sgranocchiate, e non sono l’unica ad apprezzarle!
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Nel 2010 Pronatura (un’organizzazione che nasce nel 1909 per finanziare il Parco Nazionale Svizzero, in origine si chiamava Lega svizzera per la protezione della natura ed opera in difesa dell’ambiente sia gestendo le riserve naturali sia promuovendo l’educazione ambientale e la tutela dell’ambiente a livello politico e giuridico.) lanciò l’iniziativa “A caccia di nocciole!” che coinvolse più di 4000 ragazzi che raccolsero gusci rosicchiati e campioni di pelo in tutto il Paese per studiare la diffusione del moscardino. Il moscardino è un piccolissimo roditore, un Gliride, un animale notturno che va in letargo nei mesi invernali, un esemplare adulto è piccolo come un pollice, vive tra gli arbusti, ai margini dei boschi, golosissimo di nocciole ed è proprio grazie ad esse, anzi grazie ai resti di quelle mangiate da questi animaletti, che si è potuto studiare lo stato di salute della popolazione di questo mammifero la cui diffusione si è rivelata, però in calo a causa dei mutamenti subiti dal suo habitat: foreste e boscaglia non sono più sufficientemente vaste e sono troppo spezzettate perché lui possa ancora vivere indisturbato.

I ragazzi che hanno partecipato alla caccia (entusiasti e partecipi oltre ogni aspettativa!) hanno potuto seguire le tracce del moscardino grazie al suo modo particolare di mangiare le nocciole: essendo piccolo apre le nocciole rosicchiandone il guscio e facendo dei buchi tondi da cui, poi, mangia il seme che si trova all’interno. La “caccia” al moscardino si è svolta in circa 300 zone e in sole 100 di queste si sono trovate tracce di questo mammifero indice del fatto che il suo habitat si sta riducendo e con esso la presenza del Gliride.

La nocciola è un ingrediente piuttosto diffuso nella preparazione dei dolci, per avvicinarci ad una delle ghiottonerie della pasticceria svizzera vi propongo delle tortine al rabarbaro e nocciole, la ricetta è presa dal sito agricoltura.ch, che abbiamo già avuto modo di conoscere.

Il “padre” di queste tortine è il Gâteau à la noisette, specialità del Cantone di Neuchâtel, fino alla Prima Guerra mondiale la ricetta era realizzata con le mandorle ma visto il costo elevato che queste ultime avevano raggiunto le si è sostituite con le nocciole, più economiche e reperibili, ottenendo un risultato di un tale successo da non abbandonarle più!

MdP