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I movimenti migratori sono un fenomeno importante e diffuso, monitorati dalla Segreteria di Stato per la migrazione che ha comunicato, lo scorso 15 gennaio, i dati relativi alla presenza degli stranieri sul suolo della Confederazione durante l’anno 2017.

Alla fine dello scorso anno vivevano in Svizzera poco più di 2 milioni di cittadini stranieri provenienti da UE, AELS e resto del mondo; da quattro anni a questa parte, il numero degli stranieri che immigrano in Svizzera è in continua diminuzione.

Nel 2017 il saldo migratorio è stato nuovamente inferiore all’anno precedente – quasi il 12% in meno – così come il 2016 si era chiuso con un saldo inferiore rispetto al 2015 di circa il 5% in meno.

Quest’anno il saldo migratorio si è attestato ad un livello analogo al 2002, l’anno in cui è entrato in vigore l’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC).

Se da un lato l’immigrazione è diminuita dall’altro, l‘emigrazione svizzera, è aumentata, rispetto al 2016, del 2%, anno in cui era già aumentata del 5,6% rispetto al precedente.

La maggior parte della popolazione residente permanente (il 70%) proviene dall’UE 28 e dall’AELS, Associazione Europea di Libero Scambio che comprende, oltre la Confederazione, Liechtestein, Islanda e Norvegia. Come gli scorsi anni il motivo principale di immigrazione è stato il desiderio di avviare un’attività lucrativa seguita poi, dal ricongiungimento familiare (31%). Il 30% degli immigrati proviene da Stati terzi cioè esterni all’area UE/AELS.

La comunità straniera più numerosa, come è accaduto già negli anni precedenti, è stata quella italiana, seguita da quella tedesca e da quella portoghese che però è anche quella che ha registrato il calo maggiore (-1509) mentre l’aumento maggiore è stato registrato dai cittadini francesi, presenti sul territorio elvetico con 4.212 persone.