Condividi su:

Prorogata fino al 23 settembre la mostra “Canaletto 1697-1768” in occasione 250° anniversario della morte del grande pittore veneziano.

La mostra “Canaletto 1697-1768”, allestita presso il Museo di Roma nel Nuovo Spazio Espositivo al I piano, presenta il più grande nucleo di opere della mano del pittore mai esposto in Italia.

Giovanni Antonio Canal, noto come Canaletto, è uno dei più noti artisti del Settecento europeo. Con il suo genio pittorico ha rivoluzionato il genere della veduta innalzandolo a emblema degli ideali scientifici e artistici dell’Illuminismo.

Le opere in mostra provengono da alcuni tra i più importanti musei del mondo e percorrono tutta la sua vita. Tra i capolavori in mostra, sono da annotare due opere della Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli di Torino esposte per la prima volta assieme al manoscritto della Biblioteca Statale di Lucca che ne illustra le circostanze della commissione e della realizzazione.
Una sala ricca di prestiti eccezionali è dedicata alle vedute di Roma che Canaletto realizza negli anni della maturità, sulla base dei propri disegni o delle stampe di Desgodets, Falda, Specchi e Du Pérac.

Tra i dipinti, alcuni dei quali esposti per la prima volta in Italia, vanno menzionate le due parti di un’unica, ampia tela, raffigurante Chelsea da Battersea Reach, tagliata prima del 1802 e riunita in questa mostra per la prima volta. La parte sinistra proviene da Blickling Hall, National Trust, Regno Unito, quella destra dal Museo Nacional De Bellas Artes de la Habana, eccezionalmente concessa in prestito dal governo cubano. Accanto ai dipinti sono esposti 9 disegni, dai piccoli studi preparatori ai magnifici fogli di ampie dimensioni accuratamente rifiniti e destinati ai più raffinati collezionisti.

La scelta è intesa a illustrare la genesi delle creazioni dell’artista. Viene presentata la sua intera parabola come pittore e disegnatore per definirne le diverse fasi tecniche e stilistiche: dalla maniera libera e drammatica delle prime opere, alle immagini più affascinanti di Venezia ed a quelle eleganti del soggiorno di nove anni in Inghilterra, fino ai tardi, sofisticati capricci.

Il percorso si snoda attraverso otto sezioni che raccontano il suo rapporto con il teatro, il capriccio archeologico ispirato alle rovine dell’antica Roma, i primi successi a Venezia, gli anni d’oro, il rapporto con i suoi collaboratori, l’atelier, la presenza del nipote Bernardo Bellotto (con alcuni confronti tra le versioni del maestro e dell’allievo della stessa veduta), le vedute di Roma e dell’Inghilterra, il ritorno a Venezia. Completano il percorso espositivo alcuni documenti dell’Archivio di Stato di Venezia.

In occasione dell’esposizione viene pubblicato un ricco catalogo, che include alcuni saggi sull’artista e la sua opera, presentando al pubblico e agli studiosi gli esiti delle più recenti ricerche storiche e archivistiche, così come i risultati degli studi sulla sua tecnica e il suo metodo di lavoro.

Photo: Pixabay.com


Warning: Undefined variable $post in /home/clients/4898a265e676b043a45edbc3222d447e/web/wp-content/themes/newsup/inc/ansar/hooks/hook-index-main.php on line 117