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Attualmente la peste suina africana (PSA) colpisce l’Europa orientale: dalla Russia si estende fino al confine polacco con la Germania. Questa epizoozia colpisce gravemente i suini ed i cinghiali. Con l’allentamento delle misure di protezione contro il coronavirus, riprendono gli spostamenti ed aumenta notevolmente il rischio di diffusione della malattia in Svizzera.

I primi casi di PSA sul continente europeo sono stati segnalati a partire dal gennaio 2014, quando sono stati segnalati i primi casi in cinghiali selvatici in Lituania, da allora la malattia si è diffusa anche in altre zone d’Europa, spostandosi da est verso ovest. In Italia è presente, dal 1978, solo in Sardegna.

Priva di pericolo per l’essere umano, la PSA è un’infezione virale quasi sempre letale per i suini domestici e i cinghiali malati. Non esiste un vaccino che li protegga. Se la malattia si manifesta, devono essere adottate drastiche misure di lotta e l’intero effettivo colpito deve essere abbattuto. La lotta diventa molto difficile quando è la popolazione di cinghiali ad esserne colpita. Il virus è molto resistente e persiste a lungo nelle carcasse di animali e nell’ambiente.

La peste suina africana si trova anche nella carne e nei prodotti di salumeria di animali infetti. Gettare nell’ambiente prodotti alimentari contenenti carne contaminata rappresenta la via di contaminazione più comune. I cinghiali od i suini possono quindi mangiare questi rifiuti e generare un nuovo focolaio infettivo. La contaminazione può avvenire anche visitando un’azienda suinicola infetta, attraverso calzature, veicoli e attrezzature. Questo permette al virus di essere trasportato su lunghe distanze.

I viaggiatori svolgono quindi un ruolo importante nella prevenzione della PSA in Svizzera e nel resto d’Europa. Non portando prodotti alimentari contenenti carne suina o di cinghiale provenienti da Paesi colpiti da PSA od eliminandoli in modo sicuro, si contribuisce a preservare l’allevamento di suini in Svizzera.

Peste suina in Europa
I viaggiatori, in particolare detentori di animali, lavoratori stagionali in aziende agricole e camionisti, che si recano nei territori colpiti da PSA o provengono da questi territori devono osservare quanto segue:
• non portare con sé dai territori colpiti provviste per il viaggio (carne ed insaccati);
• è vietato alimentare i suini domestici ed i cinghiali con rifiuti di cucina;
• gettare i resti alimentari in contenitori ermetici per i rifiuti;
• in caso di viaggi venatori in territori colpiti da PSA seguire rigorosamente le misure igieniche (pulizia di indumenti e strumenti da caccia);
• rinunciare ai trofei di caccia.

Fonte e foto: www.blv.admin.ch