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Cambiamenti climatici, biodiversità e rilancio sostenibile («Green Recovery») dopo la pandemia. Sono questi i temi principali affrontati oggi dalle ministre dell’ambiente dei Paesi germanofoni, in occasione del loro incontro annuale che si è tenuto in forma virtuale.

L’incontro di quest’anno ministre dell’ambiente dei Paesi germanofoni, si è svolto su invito di Leonore Gewessler, ministra austriaca per il clima, l’ambiente, l’energia, la mobilità, l’innovazione e la tecnologia e vi hanno partecipato Germania, Svizzera, Lussemburgo, Principato del Liechtenstein.

Le discussioni hanno permesso alle ministre dell’ambiente di conoscere meglio le sfide e gli obiettivi legati alla protezione del clima e della biodiversità di ciascun Paese.

La responsabile del DATEC Simonetta Sommaruga ha affermato che alla Conferenza internazionale sul clima (COP 26) – prevista in novembre a Glasgow – saranno necessari progressi a favore della protezione del clima. In tal senso, la Svizzera punta a definire regole chiare per il computo delle riduzioni delle emissioni conseguite all’estero. Allo stesso modo, è importante che vengano stabiliti obiettivi di riduzione più ambiziosi.

La consigliera federale Sommaruga ha poi sottolineato come la Svizzera punti a ridurre le emissioni di gas serra a un saldo netto pari a zero entro il 2050. Un obiettivo, questo, che potrà essere raggiunto grazie alla revisione della legge sul CO2 sulla quale la popolazione si esprimerà il 13 giugno. La revisione consentirà infatti alla Svizzera di proseguire il suo cammino verso l’obiettivo climatico di ridurre del 50 per cento le emissioni di gas serra entro il 2030, un passo fondamentale per raggiungere il saldo netto pari a zero entro il 2050.

Le ministre dell’ambiente hanno altresì ribadito la volontà di impegnarsi per un quadro comune di intenti volto a proteggere la diversità di piante, animali e habitat. Questo strumento dovrà essere adottato in occasione della prossima Conferenza internazionale sulla biodiversità (COP 15) che si terrà a Kunming, in Cina. Da parte sua la Svizzera sostiene l’obiettivo di preservare complessivamente il 30 per cento delle superfici per la biodiversità (con una combinazione di parchi nazionali, zone di protezione e diverse misure di interconnessione di spazi vitali per la selvaggina).
Si è discusso anche del rilancio sostenibile dell’economia dopo la pandemia («Green Recovery»). La consigliera federale Sommaruga ha sottolineato che la Svizzera coglierà questa opportunità per rendere la propria economia più rispettosa dell’ambiente. In quest’ottica, il nostro Paese condivide numerosi obiettivi di sviluppo sostenibile perseguiti dal «Green Deal» dell’Unione europea.

fonte: www.uvek.admin.ch
photo: pixabay