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Visto l’avanzamento delle operazioni militari in Ucraina da parte dell’esercito russo, il 28 febbraio 2022 il Consiglio federale ha deciso di riprendere il pacchetto di sanzioni varato dall’UE tra il 23 e il 25 febbraio. Il patrimonio di alcune persone e aziende è congelato con effetto immediato e rimane in vigore il divieto di stipulare relazioni d’affari con tali persone e imprese. La Svizzera ribadisce la propria solidarietà allo Stato ed al popolo ucraino ed invierà aiuti umanitari ai profughi che hanno trovato rifugio in Polonia.

Nella riunione straordinaria del 28 febbraio 2022 il Consiglio federale ha deciso di sostenere le sanzioni dell’UE contro la Russia, rafforzandone così l’efficacia. Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) è stato incaricato di adeguare l’ordinanza in base alle misure adottate dall’UE. Le sanzioni, principalmente di tipo materiale e finanziario, vengono messe in vigore dalla Svizzera d’intesa con l’UE.

Inoltre, la Svizzera applica con effetto immediato anche le sanzioni finanziarie comminate dall’UE al presidente russo Vladimir Putin, al primo ministro Michail Mišustin ed al ministro degli esteri Sergej Lavrov. In questo modo il nostro Paese reagisce alle gravi violazioni del diritto internazionale di cui sono responsabili queste persone. Il divieto di importazione, esportazione e investimento nei confronti della Crimea e della città di Sebastopoli in vigore dal 2014 viene esteso alle regioni ucraine di Doneck e Lugansk, che non sono più sotto il controllo del governo ucraino.

Il Consiglio federale ha inoltre deciso di sospendere parzialmente l’accordo del 2009 sulla facilitazione del rilascio del visto per i cittadini russi. Il Consiglio federale ha altresì emanato un divieto di entrata nei confronti di diverse persone che hanno relazioni con la Svizzera e sono vicine al presidente Putin. Infine, in accordo con i blocchi decisi da altri Paesi europei, è stata decretata la chiusura a partire da lunedì alle ore 15:00 dello spazio aereo svizzero per tutti i voli provenienti dalla Russia e i movimenti di volo di aeromobili con identificativo russo, ad eccezione dei voli a scopo umanitario, medico o diplomatico.

Nelle sue decisioni il Consiglio federale ha tenuto conto della neutralità e degli aspetti legati alla politica di pace, ribadendo la disponibilità della Svizzera a contribuire attivamente alla risoluzione del conflitto tramite i suoi buoni uffici. Ciò nonostante, l’aggressione militare senza precedenti della Russia contro uno Stato sovrano europeo ha spinto il Consiglio federale a rivedere la propria prassi in materia di sanzioni. La difesa della pace e della sicurezza, così come il rispetto del diritto internazionale, sono valori ai quali la Svizzera in quanto democrazia aderisce e che condivide con i suoi vicini europei.

In questi giorni, la Svizzera invierà verso la Polonia (Varsavia) aiuti umanitari. Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) mette a disposizione medicamenti e materiale medico di prima necessità dalla farmacia dell’esercito. Gli aiuti sono destinati alla popolazione ucraina che si trova in Ucraina e nei Paesi confinanti.

fonte: admin.ch
foto: pixabay