Nella seduta del 19 dicembre 2025 il Consiglio federale ha adottato una revisione parziale dell’ordinanza sulle poste, con l’obiettivo di rendere il servizio universale più aderente alle esigenze attuali e sostenibile sul piano economico. La riforma introduce due novità principali: maggiore flessibilità nei requisiti di recapito di lettere e pacchi e l’ampliamento del servizio universale con una nuova offerta di “lettera digitale”. Le modifiche entreranno in vigore il 1° aprile 2026.
Consegne: nuovi obiettivi di puntualità
In futuro la Posta dovrà rispettare i tempi prestabiliti per almeno il 90 per cento degli invii, sia per lettere sia per pacchi. Oggi le soglie sono più elevate: 97 per cento per le lettere e 95 per cento per i pacchi. L’allentamento dei requisiti mira a consentire alla Posta di garantire il servizio universale in modo più efficiente ed economico, in un contesto in cui i volumi di corrispondenza tradizionale sono in calo costante.
La revisione non cambia invece le regole per la distribuzione dei giornali in abbonamento: nelle aree prive di recapito mattutino, il 95 per cento dei quotidiani dovrà continuare a essere consegnato al più tardi entro le 12.30.
Resta inoltre confermato un punto considerato centrale dal Consiglio federale: la consegna deve continuare, in linea di massima, a essere assicurata a ogni casa abitata tutto l’anno. Il Governo ha infatti rinunciato a reintrodurre il concetto di “insediamento” che era stato discusso in consultazione.
La “lettera digitale” entra nel servizio universale
La novità più visibile è l’introduzione della lettera digitale. In base alle nuove disposizioni, la Posta dovrà gestire un sistema di recapito ibrido che permetta ai clienti di spedire e ricevere invii elettronici. L’adesione sarà volontaria.
Chi non desidera questa modalità continuerà a ricevere posta cartacea: in tal caso la Posta provvederà a convertire gli invii elettronici in lettere fisiche, recapitate con i canali tradizionali. L’idea è accompagnare la trasformazione digitale senza creare esclusioni e garantendo continuità a chi preferisce, o necessita, della posta su carta.
Pagamenti digitali: per ora si rimanda
Durante la consultazione era stata valutata anche l’integrazione nel servizio universale di servizi di pagamento digitali. La proposta ha raccolto ampio consenso, ma il Consiglio federale ha scelto di non procedere per ora: la questione verrà ripresa nella prossima revisione della legge sulle poste.
Verso una modernizzazione più ampia
La revisione dell’ordinanza si inserisce in un quadro più ampio. La legge impone alla Posta di finanziare il servizio universale con mezzi propri, ma la digitalizzazione ha modificato profondamente le abitudini di cittadini e imprese: diminuiscono sia il volume delle lettere sia le operazioni di pagamento allo sportello. L’adeguamento normativo dovrebbe stabilizzare nel breve periodo il finanziamento del servizio universale, ma il Consiglio federale ritiene inevitabile, nel medio-lungo termine, una modernizzazione più completa.
Già il 13 agosto 2025 il Governo aveva fissato i parametri chiave per la futura revisione della legislazione postale, prevista indicativamente attorno al 2030: la portata e la qualità del servizio universale non dovranno essere ridotte, ma dopo l’entrata in vigore della legge riveduta la Posta potrà chiedere adeguamenti del mandato se la domanda scenderà sotto determinate soglie. La legge definirà inoltre un servizio universale minimo, garantito in ogni caso. In questa prospettiva, il DATEC è stato incaricato di elaborare entro fine 2026 un progetto di revisione parziale della legge sulle poste.
In sintesi, la Svizzera compie un passo concreto verso una Posta più moderna: meno vincoli dove il mercato e la tecnologia sono cambiati, e nuovi strumenti digitali per mantenere un servizio universale accessibile a tutti.
Fonte: Ufficio federale delle comunicazioni
