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Nella seduta del 29 ottobre 2025, il Consiglio federale ha approvato una revisione dell’ordinanza sulle lingue (OLing) che rafforza la promozione dell’italiano e del romancio anche al di fuori dei loro territori tradizionali di diffusione. La modifica, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2026, mira a valorizzare la diversità linguistica e culturale della Svizzera e ad adattare al tempo stesso la rappresentanza delle comunità linguistiche all’interno dell’Amministrazione federale.

Lingue nazionali oltre i confini cantonali

Oggi, circa la metà della popolazione italofona e oltre due terzi dei locutori romanci vivono al di fuori dei Cantoni del Ticino e dei Grigioni. Per questo motivo, la revisione dell’ordinanza consente all’Ufficio federale della cultura (UFC) di sostenere in modo più mirato progetti volti a mantenere vivo il legame con la lingua e la cultura d’origine, anche tra le comunità della diaspora.

L’UFC potrà così concedere aiuti finanziari a organizzazioni e istituzioni attive nella promozione linguistica e culturale.

Per quanto riguarda l’italiano, l’ordinanza prevede il sostegno a:

  • progetti scolastici e culturali destinati a bambini e giovani che non conoscono la lingua, per aumentarne l’attrattiva e favorirne l’insegnamento;

  • iniziative sovraregionali rivolte ai giovani italofoni che vivono fuori dal Ticino, con l’obiettivo di rafforzare il legame con la lingua e la cultura italiane.

Nel caso del romancio, i contributi potranno essere assegnati a progetti che promuovano l’apprendimento e la pratica linguistica, lo sviluppo di materiale didattico, o la creazione di reti di contatto tra persone di lingua romancia.

In entrambi i casi, gli aiuti saranno determinati in base alla qualità, efficacia e rilevanza dei progetti, con priorità per le iniziative realizzate al di fuori dei territori tradizionali.

Un impegno coerente con la politica culturale federale

La revisione dell’ordinanza attua la nuova disposizione della legge sulle lingue (LLing) introdotta dal Messaggio sulla cultura 2025–2028, e rappresenta un passo concreto verso la tutela della diversità linguistica della Confederazione.

L’obiettivo è duplice: preservare le lingue minoritarie e, al tempo stesso, promuovere la comprensione reciproca tra le diverse comunità linguistiche, valore fondante del federalismo svizzero.

Maggiore equilibrio linguistico nell’Amministrazione federale

Parallelamente, il Consiglio federale ha aggiornato anche le fasce di rappresentanza linguistica all’interno dell’Amministrazione federale. I nuovi valori di riferimento — basati sui dati più recenti dell’Ufficio federale di statistica (UST) — prevedono un leggero aumento della quota riservata alle minoranze latine, a favore delle comunità francofona e italofona.

Le percentuali obiettivo diventano quindi:

  • tedesco: 66,5–68,5%

  • francese: 22,5–24,5%

  • italiano: 7,5–8,5%

  • romancio: 0,5–1,0%

Con questi adeguamenti, la Svizzera riafferma il proprio impegno per una rappresentanza equilibrata e per la promozione attiva del plurilinguismo, elemento centrale della sua identità nazionale.

fonte: Ufficio federale della cultura

foto: @svizzeri.ch