Il 19 dicembre 2025 il Consiglio federale ha adottato il mandato negoziale per una partecipazione selezionata della Svizzera al meccanismo di solidarietà dell’Unione europea (UE). Durante la sessione autunnale il Parlamento aveva in linea di principio approvato tale partecipazione nel quadro dell’attuazione del Patto sulla migrazione e l’asilo. La partecipazione concreta richiede un accordo con l’UE che disciplini la collaborazione, senza però fissare un obbligo di partecipazione in un anno determinato. La Svizzera deciderà autonomamente di anno in anno se e in che modo intenderà partecipare al meccanismo di solidarietà.
Con il Patto sulla migrazione e l’asilo l’UE crea per la prima volta un meccanismo di solidarietà regolamentato giuridicamente. Gli Stati membri dell’UE sono obbligati a sostenersi a vicenda quando la pressione migratoria è particolarmente forte. Le misure di solidarietà possono consistere nella ripresa di procedure d’asilo, nel sostegno finanziario o nell’invio di esperti e materiale. In tal modo si intende rendere a lungo termine più equilibrata la ripartizione della responsabilità per la gestione della migrazione tra gli Stati dell’UE.
Diversamente da quanto vale per gli Stati dell’UE, per la Confederazione il meccanismo di solidarietà non è vincolante. Il Consiglio federale e il Parlamento hanno deciso che, se il sistema Dublino sarà sostanzialmente funzionante per la Svizzera, essa parteciperà alla solidarietà. D’intesa con i Cantoni, le Città e i Comuni nonché in considerazione della situazione nazionale ed europea in materia di asilo, la Confederazione deciderà autonomamente di anno in anno se, con quali misure e fino a che punto sostenere altri Stati Dublino.
L’accordo con l’UE dovrà disciplinare la collaborazione per attuare la partecipazione svizzera. Con tale accordo la Confederazione non si impegna a fornire ogni anno un sostegno. Fatto salvo il consenso delle Commissioni della politica estera del Parlamento, il Consiglio federale ha approvato i parametri fondamentali dell’accordo, che sarà sottoposto all’Assemblea federale per approvazione.
Fonte: Il Consiglio federale svizzero
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