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Roma, visita guidata al museo ospedaliero Santo Spirito in Sassia
16 Nov 09:45
Until 16 Nov, 12:30 2h 45m

Roma, visita guidata al museo ospedaliero Santo Spirito in Sassia

Sabato 16 novembre ore 9.45 visita guidata al museo ospedaliero di Roma, "Santo Spirito in Sassia".

Appuntamento al Lungotevere Santo Spirito in Sassia n.3 davanti all'entrata del Pronto Soccorso.
La visita verrà effettuata raggiunto il minimo di 20 persone.

Per la visita della durata di circa 2 ore e 30 minuti è richiesto un contributo di euro 20,00 a persona;
sarà condotta dal dr. Gaspare Baggieri che illustrerà i vari oggetti
nel rimborso spese è inclusa, oltre alla guida, la sorveglianza privata per la parte non aperta al pubblico

per annunciarsi scrivere  a circolo@svizzeri.ch.

 

Le origini dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia risalgono al 727 d.C., quando il re dei Sassoni INA istituì la "Schola Saxonum" per dare ospitalità ai propri conterranei che giungevano a Roma in pellegrinaggio presso la tomba dell'Apostolo Pietro. Quest’area era anticamente occupata dagli “Horti” di Agrippina Maior (14 a.C. – 33 d.C.), costruzioni imperiali, ampi e sontuosi giardini che dal Gianicolo si estendevano lungo la riva destra del Tevere. In alcuni ambienti sottostanti l’antico Ospedale sono ancora visibili resti di pareti di opus reticulatum, pavimenti a mosaico, sculture e affreschi.

Il Santo Spirito in Sassia, considerato uno dei più antichi ospedali d’Europa, sorse successivamente a sostegno dei poveri, dei malati e degli infanti abbandonati, come testimonia ancor oggi la Ruota degli Esposti posta all’esterno dell’edificio. Papa Innocenzo III (1198-1216) affidò al cavaliere templare Guy di Montpellier, fondatore dell’Ordine Ospitaliero del Santo Spirito, il compito di gestire l’Ospedale ed all’architetto Marchionne d’Arezzo quello di costruirlo. Papa Sisto IV (1471-1484) curò la ristrutturazione dell’Ospedale dopo che incendi e saccheggi ne avevano causato la rovina. Si avvalse della collaborazione dell’architetto Baccio Pontelli, inserendo nel progetto anche due edifici per i religiosi al servizio dell'Istituto, uno per i frati e uno per le suore, entrambi realizzati intorno ad un chiostro.

L’Ospedale, che in seguito prese il nome di Corsia Sistina, fu impreziosito da un ciclo di affreschi di scuola umbro laziale (XV sec.), commissionati dallo stesso pontefice, aventi lo scopo di narrare i momenti significativi della sua vita e la storia dell'antico edificio innocenziano. La Corsia Sistina, sormontata da un tiburio, conserva al suo interno un ciborio attribuito ad Andrea Palladio e un’opera pittorica di Carlo Maratti. Ad Andrea Bregno è attribuito il portale in marmo detto “del Paradiso”. Pio V (1566 - 1572) ampliò l’Ospedale con la costruzione del Palazzo del Commendatore, ad opera dell'architetto Giovanni Lippi (detto Nanni di Baccio Bigio) e gestito da Monsignor Bernardino Cirillo.

Il Palazzo, costruito attorno ad un elegante cortile quadrangolare, è ornato da una fontana donata da Alessandro VII (1655-1667) e da un orologio a sei ore, voluto dal commendatore Ludovico Gazzoli. L’edificio ospita l’antica Spezieria, luogo in cui furono condotte numerose ricerche farmaceutiche, dove vennero triturate le erbe medicamentose, di cui oggi ne sono testimoni le collezioni di antichi vasi e mortai. Al piano nobile sull’elegante loggiato si affaccia il Salone del Commendatore, magnificamente decorato da affreschi narranti la storia dell’antico Ospedale. Sotto il pontificato di Clemente XI (1700-1721) è stata fondata la Biblioteca Lancisiana da Giovanni Maria Lancisi, medico e archiatra pontificio, per l’utilità dei giovani medici tirocinanti dell’Ospedale Santo Spirito. Con Alessandro VII (1655-1667) il Complesso ospedaliero di Santo Spirito si sviluppò ulteriormente, con l’edificazione della Sala ospedaliera Alessandrina, oggi adibita a sede del Museo di Storia dell’Arte Sanitaria.

Con Benedetto XIV (1724-1730) fu ulteriormente ampliato con la costruzione della perduta “Corsia Benedettina”, demolita all’inizio del XX secolo a favore della sistemazione del Ponte Vittorio e dei muraglioni del Tevere. Il prospetto orientale venne ricostruito su modello dell’antico Ospedale sistino e sul versante del lungotevere in Sassia vennero aggiunti altri edifici, sede dei moderni reparti dell’attuale Ospedale del Santo Spirito. (ASL RM1).

Il museo raccoglie oggetti dell'arte sanitaria di vari secoli: da Roma imperiale ad oggi. Nelle sale è presentata la medicina nel corso dei secoli, attraverso oggetti, libri, strumenti che sono serviti ai medici del passato. Il materiale esposto è diviso per collezioni (Capparoni, Ovio, Solinas, Carbonelli). Completano il museo la ricostruzione di una farmacia e di un laboratorio antichi e una ricca biblioteca.

Negli oggetti esposti, i visitatori che si interessano di storia della medicina possono trovare una dettagliata documentazione non solo dell’arte chirurgica ma anche di quella ostetrica e farmaceutica, nonché delle malattie che hanno colpito gli uomini nel passato. Per il visitatore meno specializzato, gli oggetti parlano il singolare linguaggio della curiosità.

foto di Julius Silver da Pixabay

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