Il 21 marzo 2014, l’Assemblea federale della Confederazione Svizzera ha approvato la nuova Legge federale sulla presenza della formazione svizzera all’estero (Präsenz schweizerischer Bildung im Ausland). Non essendo stato proposto il referendum (termine scaduto il 10 luglio 2014) dal 1° gennaio 2015 la legge federale sarà in vigore.
Per informazione alleghiamo il percorso della Legge federale sulla diffusione della formazione svizzera all’estero – Scuole Svizzere all’estero ed il testo sulla Legge federale sulla diffusione della formazione svizzera all’estero – Scuole Svizzere all’estero e Präsenz schweizerischer Bildung im Ausland in versione tedesco, unitamente alle relative Ordinanza d’applicazione 418.01 e Ordinanza d’applicazione 418.013.
Alleghiamo alla documentazione, per completezza il Rapporto esplicativo redatto dalla Confederazione. In fase istruttoria era stato chiesto anche il parere alla Scuole Svizzere presenti all’estero le quali hanno espresso le seguenti osservazioni alla proposta di legge.
Lunedì 21 ottobre 2013 la proposta di Legge Federale sulla formazione svizzera all’estero (Präsenz schweizerischer Bildung im Ausland) é stata discussa dalla Commissione per la scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati dove è stata licenziata con il seguente risultato:
Délibérations
Projet 1
Loi fédérale sur la transmission de la formation suisse à l’étranger
Communiqué de presse de la commission de la science, de l’éducation et de la culture du Conseil des Etats du 22.10.2013
La Commission de la science, de l’éducation et de la culture du Conseil des Etats a achevé, au cours de sa séance de lundi, l’examen de la loi sur la transmission de la formation suisse à l’étranger. Elle a transmis à son conseil le projet de loi du Conseil fédéral sans y apporter de modifications substantielles. La commission s’oppose par ailleurs à l’intégration du projet dans la loi sur les Suisses de l’étranger.
L’élaboration de la loi fédérale sur la transmission de la formation suisse à l’étranger(LISE ; 13.052 é) s’est déroulée jusqu’ici sans aucun accroc. Le projet de loi, qui a été largement accepté par les destinataires de la consultation tout comme par les personnes ayant participé aux auditions (cf. communiqué de presse du 3 septembre 2013), a reçu un accueil favorable au sein de la Commission de la science, de l’éducation et de la culture du Conseil des Etats (CSEC-E). L’abrogation de la disposition prévoyant que les écoles suisses doivent compter une proportion minimale d’élèves suisses, d’une part, et le financement du soutien de la formation suisse dispensée en dehors des écoles suisses, d’autre part, ont ainsi fait l’objet d’un consensus général. La nouvelle réglementation sur les aides financières a également été bien accueillie : le nombre d’élèves et d’enseignants suisses n’est pas déterminant à lui seul, mais d’autres critères comme le nombre total d’élèves et le plurilinguisme dans l’enseignement sont aussi pris en considération. L’introduction de périodes de subventionnement quadriennales garanties par la voie d’un arrêté fédéral simple, offrant aux écoles une certaine sécurité en matière de planification, a également rencontré un écho favorable. La commission a en outre adopté à l’unanimité une disposition permettant à la Confédération de céder gratuitement ou à des conditions préférentielles des biens-fonds de la Confédération à des écoles suisses à l’étranger reconnues ou à des fondations constituées pour elles. Finalement, la CSEC-E a approuvé le projet du Conseil fédéral consistant à intégrer la formation professionnelle initiale dans la loi : la Confédération pourra ainsi reconnaître, en accord avec le canton de patronage, des offres de formation correspondantes proposées par une école suisse reconnue qui dispense une formation générale de degré secondaire II (art. 5). Le modèle suisse de système de formation dual pourra ainsi être vécu également à l’étranger. Le projet a été adopté à l’unanimité et transmis au Conseil des Etats, qui l’examinera au cours de la session d’hiver. La CSEC-E a également pris position sur le projet de loi sur les Suisses de l’étranger, que la Commission des institutions politiques du Conseil des Etats (CIP-E) est en train d’élaborer. Elle s’est rangée à l’avis du Conseil fédéral et a été unanime à rejeter la proposition de la CIP-E visant à intégrer la LISE dans la loi sur les Suisses de l’étranger.
Renseignements
Eliane Baumann-Schmidt, secrétaire de la commission, 031 322 99 38,wbk.csec@parl.admin.ch
Commission de la science, de l’éducation et de la culture
Le Comunità Svizzere all’estero sono direttamente interessate alla questione. Se una Comunità locale ha coadiuvato all’acquisto del fabbricato e ne ha fatto la sua sede insieme all’Istituto Scolastico, l’articolo 12 (ex 11) introduce una norma di carattere generale ed astratta in merito alla cessione di immobili. Al momento, tale norma, si riferisce ai casi della Scuola di Roma e della Scuola di Catania.
Nel caso di Roma, come è noto, l’immobile fu acquistato con il contributo della Colonia Svizzera pari a circa un terzo del costo sostenuto dalla Confederazione. L’edificio fu acquistato per ospitare la Scuola insieme con le altre attività della Colonia Svizzera con particolare riferimento a quelle del Circolo Svizzero (fondato nel 1886). Per questo motivo la relazione esplicativa menziona la possibilità che l’immobile venga ceduto ad una fondazione di cui dovrà far parte il Circolo.
In questo modo viene chiaramente riconosciuto il diritto del Circolo a compartecipare alla gestione dell’immobile, continuando ovviamente ad utilizzarlo per le attività culturali, ricreative, sportive, etc., organizzate autonomamente o con la collaborazione della Scuola.
Tuttavia il secondo comma dell’articolo 12 (ex 11) contiene alla lettera b. una condizione che di fatto non considera correttamente i diritti del Circolo. Infatti si dispone che l’eventuale reddito proveniente da una successiva alienazione dell’edificio venga destinato a scuole svizzere all’estero riconosciute.
Dalla relazione esplicativa si evince che in prima battuta tali fondi potranno essere utilizzati per acquistare una sede sostitutiva per la Scuola o, se ciò non fosse possibile, dovranno essere direttamente destinati ad un’altra Scuola Svizzera o al Fondo Antonio Cadonau.
In questo modo, come è evidente, non si tutelerebbero i diritti della Colonia Svizzera che invece sono ampiamente documentati e richiamati dalla stessa relazione esplicativa.
E’ quindi necessario che sia precisata nel dettaglio la norma.
NORMA NELLA STESURA ATTUALE
Art. 12 (ex 11) Cessione di immobili
1. Il Consiglio federale può cedere immobili di proprietà della Confederazione gratuitamente o a condizioni preferenziali a scuole svizzere riconosciute o a fondazioni da loro istituite. A questo scopo la Confederazione stipula con la scuola un contratto di diritto pubblico ai sensi degli articoli 19 e 20 della legge sui sussidi del 5 ottobre 1990.
2. Il contratto di cessione è legato alla condizione che:
a. l’immobile venga utilizzato come sede della scuola svizzera; e
b. il reddito proveniente da una successiva alienazione venga destinato a scuole svizzere all’estero riconosciute.
NORMA NELLA STESURA PROPOSTA:
Art. 12 (ex 11) Cessione di immobili
1. Il Consiglio federale può cedere immobili di proprietà della Confederazione gratuitamente od a condizioni preferenziali a scuole svizzere riconosciute o a fondazioni da loro istituite. A questo scopo la Confederazione stipula con la scuola un contratto di diritto pubblico ai sensi degli articoli 19 e 20 della legge sui sussidi del 5 ottobre 1990.
2. Il contratto di cessione è legato alla condizione che:
a. l’immobile venga utilizzato come sede della scuola svizzera; e
b. il reddito proveniente da una successiva alienazione venga destinato all’acquisto di una sede sostitutiva.
c. Nel caso in cui la locale Colonia Svizzera abbia a suo tempo contribuito finanziariamente all’acquisto dell’immobile ne dovrà essere garantito in ogni caso il diritto di avere spazi adeguati per lo svolgimento delle proprie attività, anche nell’eventualità di una cessazione della scuola;
d. Il reddito eventualmente residuo dovrà essere destinato a scuole svizzere all’estero riconosciute.
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Bemerkung zum Bundesgesetz der Präsenz schweizerischer Bildung im Ausland
Der Artikel 12 (ex 11) führt eine klar abgefasste Gesetzgebung in Bezug auf die Übertragung von Liegenschaften auf, welche sich aktuell auf die Situationen der Schulen von Rom und Catania bezieht.
In Rom wurde die Liegenschaft mit dem Beitrag der Schweizer Kolonie, welcher ungefähr einen Drittel der vom Bund getragenen Kosten ausmacht, erworben. Das Gebäude wurde gekauft, um die Schule zusammen mit den anderen Tätigkeiten der Schweizer Kolonie, besonders jener des Schweizervereins (Circolo Svizzero, 1886 gegründet), aufzunehmen. Daher wird im vorliegenden Bericht die Möglichkeit aufgezeigt, die Liegenschaft in eine Stiftung einzubringen, in deren Stiftungsrat auch Vertreter des Schweizervereins Einsitz haben.
In dieser Weise wird das Recht des Schweizervereins an der Verwaltung und Nutzung der Liegenschaft mitzutragen und mitzugestalten, klar anerkannt. Daraus erhält der Schweizerverein das Recht, die Räumlichkeiten der Liegenschaft für kulturelle, erholsame, sportliche und weitere Tätigkeiten, welche unabhängig oder in Zusammenarbeit mit der Schule organisiert werden, auch in Zukunft zu benützen.
Im zweiten Absatz des Artikels 12 (ex 11), Punkt b. werden jedoch die Rechte des Schweizervereins nicht eindeutig berücksichtigt. Im aktuellen Vorschlag des Bundes wird bestimmt, den möglichen Ertrag eines späteren Verkaufs des Gebäudes zu Gunsten anerkannter Schweizerschulen im Ausland zu verwenden.
Aus dem Bericht geht hervor, dass jene Finanzmittel in erster Linie für den Kauf eines Ersatzgebäudes der Schule eingesetzt werden. Ist dies nicht möglich, fliessen die Gelder entweder direkt an eine andere Schweizer Schule oder in den Antonio Cadonau Fonds.
Das neu vorgeschlagene Bundesgesetz hingegen zeigt klar, dass auf diese Weise die Rechte der Schweizer Kolonie und des Schweizervereins im Besonderen, nicht geschützt würden.
Daher ist es notwendig, den Ist – Zustand im Einzelnen zu erläutern.
AKTUELLE SITUATION
Art. 12 (ex 11) Übertragung von Liegenschaften
1 Der Bundesrat kann dem Bund gehörende Liegenschaften unentgeltlich oder zu Vorzugsbedingungen auf anerkannte Schweizerschulen oder die von ihnen begründeten Stiftungen übertragen. Der Bund schliesst dazu mit der Schule einen öffentlich-rechtlichen Vertrag nach den Artikeln 19-20 des Subventionsgesetzes vom 5. Oktober 1990 ab.
2 Der Übertragungsvertrag ist mit den Auflagen zu verbinden, dass:
a. die Liegenschaft als Schweizerschule genutzt wird; und
b. der Erlös einer späteren Veräusserung zu Gunsten anerkannter Schweizerschulen im Ausland verwendet wird.
SITUATION NACH DER NEUEN GESETZESFASSUNG
Art. 12 (ex 11) Übertragung von Liegenschaften
1 Der Bundesrat kann dem Bund gehörende Liegenschaften unentgeltlich oder zu Vorzugsbedingungen auf anerkannte Schweizerschulen oder die von ihnen begründeten Stiftungen übertragen. Der Bund schliesst dazu mit der Schule einen öffentlich-rechtlichen Vertrag nach den Artikeln 19-20 des Subventionsgesetzes vom 5. Oktober 1990 ab.
2 Der Übertragungsvertrag ist mit den Auflagen zu verbinden, dass:
a. die Liegenschaft als Schweizerschule genutzt wird; und
b. der Ertrag von einer späteren Veräuβerung für den Kauf eines Ersatzgebäudes der Schule verwendet werden muss; und
c. falls eine ortsansässige Schweizer Kolonie seinerzeit zur Finanzierung des Kaufs einer Liegenschaft beigetragen hat, ist ihr in jedem Fall das Recht zu gewähren, angemessene Räume für die Durchführung der eigenen Tätigkeiten zu haben; dies muss garantiert sein auch im Fall, dass die Schule in Zukunft ihre Aktivitaet einstellt und die Liegenschaft verkauft; und
d. ein eventueller Überschuss zu Gunsten anerkannter Schweizerschulen im Ausland verwendet werden sollte.