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INTERVISTA A LAURA SADIS di Giuseppe Rusconi apparsa sul Corriere del Ticino, il 13 giugno 2012.

Signora consigliera di Stato, qualcuno aveva osservato che una presenza politica ticinese fosse in sé inutile in un vertice ‘finanziario’ tra il presidente del Consiglio e quello della Confederazione, ambedue ministri delle Finanze…

Comprendo l’osservazione: naturalmente gli accordi internazionali si fanno a livello nazionale. Però la mia presenza è un riconoscimento del forte coinvolgimento del Canton Ticino nei temi trattati.

Nessuno L’ha fatta sentire (come si direbbe a Roma) un’ “imbucata”, una sorta di elemento decorativo?

Certo, che un consigliere di Stato accompagni il presidente della Confederazione a un vertice con un Presidente del Consiglio estero può apparire inconsueto, ma, riflettendo sulle questioni fiscali e finanziarie all’ordine del giorno in questo caso, non così anomalo. Anche l’Italia ha ben accettato la mia presenza. Tant’è (ridacchia ) che la rappresentante ticinese è intervenuta nella discussione.

Monti ha evidenziato come il riavvio dei negoziati sia dipeso dall’eliminazione della ‘pietra d’inciampo’ costituita dalla decisione ticinese di bloccare una parte dei ristorni delle imposte dei frontalieri…

Oggi è uscita rafforzata la volontà di ambo le parti di confrontarsi seriamente su tutta una serie di questioni, tra le quali quella dei ristorni. Dunque la decisione del 30 giugno è stata con ragione superata…

… e non si prevede ormai più di riattivarla in qualche modo?

(Laura Sadis sfodera il suo miglior sorriso) Penso che le condizioni che erano state poste e che riguardavano un riavvio concreto delle trattative tra i due Stati oggi abbiano trovato una risposta positiva al massimo livello, una risposta anche a quei timori o a quei motivi su cui era fondata la decisione governativa dell’anno scorso.