I Circoli Svizzeri di Firenze e Roma si sono incontrati per la visita guidata alla Basilica di Santa Croce. Un Socio del Circolo di Firenze, ingegnere di professione e guida volontaria per scelta e passione, ha illuminato i convenuti in una dotta illustrazione, inquadrandola nel contesto storico, artistico ed architettonico sui vari capolavori presenti e celati nella Basilica, nella Cappella dei Pazzi e nel museo dove sono state insieme ripercorse varie epoche storiche dal 1200 in poi. I lavori di costruzione della Chiesa di Santa Croce a Firenze sono iniziati nel 1294 secondo il progetto di Arnolfo di Cambio. La sua edificazione ha avuto una durata di circa 150 anni in quanto finanziata interamente dai Fedeli ed è stata consacrata nel 1443 alla presenza di Eugenio IV. Le epoche sono confermate dalle diverse date impresse in vari punti della chiesa in particolare sulle travi del tetto che confermano gli stati di avanzamento dei lavori. L’impronta della chiesa segue l’ordine Francescano a cui ancora oggi compete la sua Cura. L’interno è formato da 3 navate, le pareti e le vetrate sono ornate con affreschi raffiguranti le “Storie di San Francesco” opera di Giotto e dei suoi allievi. Anche Donatelo ha voluto lasciare all’interno della chiesa una testimonianza del suo passaggio scolpendo il bellissimo crocifisso e l’annunciazione. Accanto alla sacrestia si trova la cappella del noviziato costruita da Michelozzo e decorata da Andrea della Robbia; nel chiostro dei morti si trova la cappella dei pazzi progettata dal Brunelleschi a cui è da attribuirsi anche il progetto del Chiostro Grande poi costruito da Bernardo Rossellino. Nel tempo e nella sua evoluzione la chiesa di Santa Croce si è arricchita con donazioni di ricche famiglie fiorentine alle quali veniva concessa sepoltura. Sono tati sepolti personaggi di ogni ramo del sapere e di altissimo livello tra cui artisti, scienziati, filosofi: per citare qualche nome il Machiavelli,
Michelangelo, Galielo Galilei, l’Alfieri. La chiesa e le sue tombe furono cantate da Ugo Foscolo nell’opera “I Sepolcri”. Abbiamo proseguito la nostra visita nella Cappella dei Pazzi, accanto alla chiesa di Santa Croce per vedere il bel chiostro trecentesco, dai loggiati in puro stile toscano, gioiello di grazia per armonia di linee con un portico sorretto da sei snelle colonne corinzie, ed un’elegante trabeazione tutta decorata da medaglioni riproducenti deliziose teste di cherubini; al centro é una piccola cupola emisferica impreziosita da terrecotte di Luca della Robbia; la magnifica porta fu intagliata da Giulio da Maiano. L’interno, rettangolare, ha pareti bianche, spoglie, ma le linee sono vigorosamente sottolineate da lesene e incorniciature in pietra scura; risaltano sui muri i brillanti colori delle splendide terrecotte smaltate di Luca della Robbia, che formano il
fregio di contorno e, più in basso, i grandi medaglioni degli Apostoli e degli Evangelisti. La Cappella dei Pazzi costituisce un esempio raro di armonia e di bellezza nel clima artistico del primo Rinascimento. Il tocco finale è stata la visita al museo con il crocifisso di Cimabue e l’antico Oratorio dei frati. Arricchito da tanto sapere il gruppo di Svizzeri fiorentini e romani si è
intrattenuto a pranzo, in un ristorante nelle vicinanze della Basilica, “la Maremma”, gestito da una famiglia svizzera, socia del circolo che ha permesso un ottimo ristoro ed un prezioso scambio di idee fra i convenuti. Per noi Soci del Circolo Svizzero di Roma è stata uno splendido evento ove abbiamo potuto apprezzare la vicinanza di un salotto d’arte tramite le ferrovie, utilizzate come una normale metropolitana romana (tempo di percorrenza un’ora e trenta minuti) con la prerogativa di vivere una bellissima, tranquilla e rilassante giornata in una delle più belle città d’arte italiana grazie alla condivisione di principi e finalità associative con il Circolo Svizzero di Firenze.
