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Etiopia: La Croce Rossa aiuta a salvare la vita ai rifugiati del Sudan del sud.
Traduzione non ufficiale di Valentina Ciolino
edito dal bollettino Caffè Dunant nr. 525 del 2 maggio 2014.
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Dallo scoppio delle violenze nel sud del Sudan lo scorso Dicembre, piú di 85.000 persone sono fuggite nella vicina Etiopia, arrivando a Gambella esausti, malati, e in disperato bisogno di aiuto.

La Croce Rossa Etiopica (ECRS) il Comitato Internazionale della Croce Rossa, la Federazione della Croce e Mezzaluna Rossa e la Croce Rossa Svizzera stanno lavorando insieme per aiutare i rifugiati dando accesso a cure mediche, acqua pulita, e promuovendo l’igiene.

“Le famiglie, molte delle quali con bambini piccoli, camminano per giorni, a volte settimane, per raggiungere la salvezza in Etiopia” dice il capo della delegazione del CICR in Etiopia, Ariane Tombet. “Sono massacrati dal viaggio, e molto arrivano malati e necessitano di cure immediate”

“Nei campi, la vita sta diventando piú complicata e mancano alloggi ed acqua, cosa che richiede l’attenzione di tutti gli enti umanitari” afferma Frehiwot Worku, Segretario Generale della Croce Rossa Etiopica. Aggiunge che “l’afflusso aumenta ogni giorno, ed i partner del Movimento, assieme alla ERCS, devono essere pronti per rispondere al picco del numero dei rifugiati.”

“La stagione delle piogge é alle porte e con questa il potenziale aumento di malattie trasmesse con l’acqua, come il colera e la diarrea” dice Jill Clements, capo della delegazione della FICR in Etiopia. “É vitale che si lavori da subito con i rifugiati per far sí che siano al corrente delle misure igieniche necessarie a prevenire la diffusione di questo tipo di malattie.”

In seguito al controllo multidisciplinare fatto nel campo rifugiati all’inizio di Marzo, i partner del Movimento hanno portato due ambulanze equipaggiate di tutto il necessario e due veicoli al campo. “I medici delle ambulanze forniscono assistenza 24 su 24 ai rifugiati che hanno bisogno del servizio e i veicoli servono a trasportare i pazienti non gravi” spiega Ato Umed Uquay, rappresentante della sezione di Gambella della ERCS.

Rifornimenti medici, quali attrezzi, medicine e materiale igienico sono stati donati all’ospedale di Gambella, ed ai centri medici di Nyinenyang e Itang.

Nel campo di Letchuor, 100 volontari, loro stessi rifugiati, sono stati istruiti nelle attivitá di igiene e sanitarizzazione dell’acqua e nel pronto soccorso. Circa 21.000 litri di acqua vengono forniti ogni giorno al campo di Kule, trasportando l’acqua dalla vicina cittá di Itang.

Ci sono piani in corso per assistere 12000 dei rifugiati piú vulnerabili, specialmente donne incinta e che allattano, e persone disabili, fornendo cucine a basso consumo, camini, oggetti utili e alloggi di emergenza. Nel campo di Pagak, il punto di ingresso dal Sudan del sud, la Croce Rossa costruirá cinque rifugi collettivi attrezzati con oggetti utili (set da cucina, materassi), ognuno dei quali puó ospitare fino a 300 rifugiati.

La FICR ha sbloccato 125.220 Franchi Svizzeri dal Fondo di Emergenza per il Soccorso nei Disastri (Disaster Relief Emergency Fund) per aiutare le Croce Rossa Etiopica nell’assistenza di circa 30.000 rifugiati del Sud del Sudan per tre mesi. I fondi verranno utilizzati in attivitá che permettono di soddisfare le necessitá mediche primarie dei rifugiati, istruire i volontati alla risposta alle epidemie ed assicurare che i rifugiati sappiano come prevenire la diffusione di malattie tramite la promozione di pratiche igieniche.