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Il Ticino parteciperà all’Expo 2015 anche se resta comunque valido il referendum lanciato dalla
Lega Ticinese contro il credito di 3,5 milioni di franchi (2 milioni e 800 mila euro) per la partecipazione. Si voterà il 28 settembre.
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Il Referendum proposto dal Comitato retto dai leghisti di Boris Bignasca con lo slogan: “Troppa corruzione non partecipiamo” riproponeva le avversità già espresse durante il voto di finanziamento sostenuto da una maggioranza trasversale formata da Plr, popolari e socialisti.

Mercoledì pomeriggio, il Governo Ticinese, grazie agli oltre 400 mila franchi assicurati dai privati che potranno garantire gli impegni presi anche senza disporre del credito osteggiato dal referendum,
ha potuto confermare la partecipazione del Canton Ticino insieme ai Cantoni partner ed alla Confederazione all’esposizione universale a Milano, Expo 2015.

Non gioco più, me ne vado é l’editoriale che Rosaria Guerra ci ha proposto sul portale TVSvizzera.it sullo scottante argomento “EXPO” per i dubbi espressi tra i ticinesi dai ritardi ed annullamenti nello stato di avanzamento delle opere.

Il dossier di candidatura del 2008 esaltava l’esperienza di un ingresso in barca nel cuore della città. Da Locarno, attraverso il Lago Maggiore e i canali navigabili, si sarebbe approdati alla Darsena passando per il sito della Fiera. Un progetto ambizioso man mano ridimensionato, così come gli annunciati chilometri di piste ciclabili.
La Svizzera ha sempre guardato con fiducia alla costruzione della Pedemontana, l’autostrada destinata a collegare le province di Milano, Bergamo e Varese con la conseguenza di decongestionare il traffico in direzione Gaggiolo e Chiasso.
Interesse era stato anche espresso nei confronti del progetto della ferrovia Arcisate-Stabio, che unisce il varesotto a Mendrisio. Un’opera fondamentale che sul territorio italiano procede a singhiozzo tra le proteste elvetiche. E’ tramontato definitivamente il TrenHotel di Chiasso: un albergo provvisorio su rotaia con 324 posti letto da parcheggiare nei pressi del confine per ospitare i visitatori dell’esposizione milanese.

La Confederazione che il 27 ottobre del 2011 fu il primo paese ad aderire all’evento del 2015, ha messo a bilancio complessivamente un budget da 32 milioni di euro per l’appuntamento milanese.

I lavori del Padiglione svizzero, ha detto il Consigliere federale Burkhalter, inizieranno a luglio, aggiungendo che finora sono stati spesi poco più di 4,2 milioni di franchi.

Ad oggi sono 144 i paesi che hanno aderito all’evento milanese, cifre da record. Potrebbero però arrivare alcune defezioni: dall’India per la questione marò, dalla Turchia che considera uno sgarbo il mancato appoggio italiano alla candidatura della sconfitta Smirne nel 2020 e dall’Ucraina dove si è persa traccia tra blindati in piazza e venti di secessione.


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