Autodeterminazione dei popoli ed il principio fondamentale di neutralità sono gli argomenti che vengono posti in discussione con la posizione assunta dalla Svizzera in analogia all’Unione Europea di vietare qualsiasi investimento straniero con il divieto di fornire servizi nel settore degli investimenti e del turismo, così come in altri settori economici in Crimea e nella città di Sebastopoli.
La questione può essere considerata una lesione diretta al popolo che vive in Crimea e Sebastopoli?
Le misure fanno riferimento alle sanzioni emanate dall’UE ed il Consiglio federale ha ribadito che la Svizzera non deve essere sfruttata come porto franco per aggirare le sanzioni dell’UE.
Il Consiglio federale non riconosce l’annessione della Crimea da parte della Russia, considerandola contraria al diritto internazionale. Seguendo questa politica, il Consiglio federale ha modificato l’ordinanza che istituisce provvedimenti per impedire l’aggiramento delle sanzioni internazionali in relazione alla situazione in Ucraina, adottando le ultimissime sanzioni UE. Sono stati inoltre aggiunti 28 nomi all’elenco delle persone e delle imprese con le quali gli intermediari finanziari non possono intrattenere nuove relazioni d’affari e devono notificare quelle già esistenti (allegato 3 dell’ordinanza).
Il Consiglio federale segue con attenzione gli sviluppi della situazione in Ucraina e si riserva di predisporre ulteriori misure.