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Il 5 maggio ricorre la Giornata dell’Europa, il presidente Berset ha voluto ricordare l’importanza dell’adesione al Consiglio d’Europa.

Il 5 maggio si è festeggiato il 72esimo anniversario della nascita del Consiglio d’Europa, nato nel 1949 per ricostruire l’Europa occidentale devastata dalla seconda guerra mondiale oggi raccoglie l’adesione di quasi tutti gli Stati del continente, la Svizzera è entrata a farne parte nel 1963.

Il Presidente della Confederazione Alain Berset nel suo discorso ha ricordato che l’adesione al Consiglio “ha consentito a molti Paesi di modernizzare la propria tutela giurisdizionale e la protezione delle libertà” ed ha anche evidenziato l’importanza della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) che è “uno strumento essenziale che consente a ogni singolo individuo, una volta esauriti tutti i rimedi giuridici nel proprio Paese, di rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo”, una “colonna portante dell’ordinamento giuridico europeo” e la Svizzera, che è un Paese molto attento alle minoranze, le accorda “un’importanza particolare”.

Nonostante i successi raggiunti dal Consiglio d’Europa in tutti questi anni il suo futuro risulta, però, incerto a causa delle recenti accuse di corruzione all’Assemblea parlamentare e a causa dell’aumentata polarizzazione politica; “è preoccupante – dichiara ancora Berset – constatare che alcuni Stati hanno la tendenza ad attuare solo in modo selettivo la raccomandazioni del Consiglio d’Europa e le sentenze della Corte di Strasburgo o a utilizzare il versamento del proprio contributo come strumento di pressione politica. (…) E’ nell’interesse della Svizzera che il Consiglio d’Europa funzioni bene. Per Paesi aperti, democratici e impegnati economicamente in tutto il mondo come il nostro, il rispetto del diritto internazionale è fondamentale. Esso protegge gli Stati più piccoli obbligando quelli più grandi a rispettare le regole definite di comune accordo”.

In questa giornata di celebrazioni, tra tutti coloro che hanno ricordato questo anniversario c’è stato, ovviamente, il Presidente del Comitato dei Ministri e Ministro degli esteri danese, Anders Samuelsen, che ha chiesto “vigilanza nel garantire che non vi siano passi indietro su questi principi e assicurare quindi la pace e la prosperità in Europa conformemente all’obiettivo che ci siamo posti nel 1949”.