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La Svizzera si impegna con un approccio completo negli ambiti dell’aiuto umanitario, dello sviluppo e della promozione della pace mettendo a disposizione 20 milioni di franchi nel 2018.

La Confederazione lo ha reso noto a Berlino il 3 settembre, dove i rappresentanti di vari Stati e organizzazioni internazionali stanno discutendo sulla risposta internazionale alla crisi.

Nella regione del bacino del lago Ciad, un territorio al confine tra la Nigeria, il Niger, il Ciad e il Camerun, vivono milioni di persone, che sono colpite dalla povertà, dal cambiamento climatico e dal conflitto con il gruppo Boko Haram. La popolazione civile è messa a dura prova dalla violenza, da un’infrastruttura insufficiente e da condizioni umanitarie terribili.

Per via del conflitto, circa 2,4 milioni di persone sono in fuga, mentre più di dieci milioni dipendono dall’aiuto umanitario.

Malgrado i successi militari contro Boko Haram, non si intravvede ancora la fine della crisi e serve un impegno tenace della comunità internazionale per lenire lo stato d’indigenza estremo delle persone e contribuire a una soluzione pacifica e duratura del conflitto.

Alla luce di questi fatti, il 3 e il 4 settembre, a Berlino, rappresentanti di vari Stati e organizzazioni internazionali discutono, in occasione della Conferenza ad alto livello sulla regione del lago Ciad, delle possibilità di aiuto per la popolazione civile bisognosa. Si tratta di un’iniziativa congiunta di Germania, Nigeria, Norvegia e delle Nazioni Unite a seguito della conferenza di Oslo del febbraio 2017.

La delegazione svizzera è guidata dall’ambasciatore Manuel Bessler, delegato del Consiglio federale per l’Aiuto umanitario. Oltre alla mobilizzazione di risorse finanziarie per sostenere la regione, la Conferenza dovrebbe rafforzare l’impegno comune e su vasta scala della comunità internazionale e promuovere lo scambio con gli Stati interessati.

L’importo stanziato sarà utilizzato per l’aiuto umanitario, lo sviluppo e la promozione della pace. Verranno finanziati progetti nei settori della sicurezza alimentare, della protezione, dell’igiene, dell’istruzione nonché della prevenzione dell’estremismo violento e della riconciliazione. Nella sua presa di posizione, la Svizzera ha chiesto il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in situazioni di conflitto, ha esortato la comunità internazionale a rispondere in modo coordinato e compatto e ha sottolineato la necessità di una soluzione politica della crisi.

Le relazioni bilaterali tra la Svizzera e la Nigeria sono incentrate sulla cooperazione economica, sulle questioni migratorie e sui diritti dell’uomo. Questi temi vengono approfonditi nel quadro di incontri bilaterali organizzati a intervalli regolari.

Photo: Pixabay.com