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Fino al 4 Novembre al Teatro Stanze Segrete di Roma, una fedele testimonianza agli atti giudiziari, piuttosto che una messa in scena teatrale: Ennio Coltorti in
 “Buscetta Santo o boss?” di Vittorio Cielo, interpretato da Matteo Fasanella ed Ennio Coltorti, regia di Ennio Coltorti, musiche di Nicola Alesini.

Offrendo la sintesi di una clamorosa vicenda di mafia e giustizia (quella del collaboratore Tommaso Buscetta, detto il boss dei due mondi), l’autore e gli interpreti riescono, sapientemente, a trasformare il pubblico, durante lo scorrere dei due atti, da spettatore a testimone, anche morale.

Vincente la scelta di porre lo spettatore di fronte una stanza degli interrogatori, con una scenografia del tutto unica, innovativa, per l’appunto interattiva, accompagnata dalle musiche di Nicola Anesini, già suonate a Palermo in via D’Amelio ed a Capaci nelle marce antimafia.

L’animo di noi, muti e attenti, testimoni-spettatori, è altalenante tra considerazioni ed emozioni, proprio grazie alle rivelazioni di Buscetta, alias Ennio Coltorti, che, incalzato da un solerte agente dell’FBI, Matteo Fasanella, ci trascina in un interrogatorio-confessione cui Don Masino alias Buscetta, si prestò sapendo di morire, lontano dai veleni di Palermo.

È cosi che veniamo condotti nel dramma umano dell’ormai tramontato boss Tommaso Buscetta, ex mafioso e membro di Cosa Nostra, vittima di pesantissime vendette trasversali inerenti al suo ruolo mafioso, in fuga da quel mondo distorto di violenza e false verità, dove si mostra persona intelligente ed acuta, sempre distaccata dalle sue emozioni, come si confà ad uno del suo calibro, tranne quando tradisce il suo volto umano ricordando le sue perdite.

Un frammento di quella testimonianza che commuovendoci, ci lascia sospesi in una rielaborazione di un personaggio cogliendone tutta la personalità fino a comprendere e condividere il suo desiderio di espiazione, rendendolo ai nostri occhi appunto “Santo”.

Determinanti per “Santo Buscetta”, come preferiamo chiamarlo d’ora in poi, sono il rispetto e la stima che la figura, integerrima e martire, di Giovanni Falcone, imprime nella sua mente di boss mafioso allor quando se lo trova in un faccia a faccia. Falcone in un’intervista rilasciata a Giuseppe Cerasa dopo questo famoso interrogatorio dichiara: “è stato un colloquio interessante, molto interessante. Tommaso Buscetta ha declinato le sue generalità e il discorso si è chiuso lì. Don Masino ha preferito questa forma di contestazione totale. Si è messo cioè sul piano del completo rifiuto”.

I dubbi ed i sospesi di una vicenda, quella della strage di Capaci paiono sciogliersi trasformando i dubbi in certezze, con le rivelazioni che il collaboratore neo “Santo” Buscetta fa al funzionario dell’FBI, espiando sé stesso e forse un pezzo di Storia.

Alla seconda replica di giovedì 25 ottobre erano presenti: il regista Alessandro D’Alatri, che sta adattando la narrativa di Maurizio di Giovanni per una fiction dal titolo “I Dannati”, l’autore e giornalista televisivo Francesco Neri autore insieme al magistrato Maresca de “L’ultimo Bunker”, resoconto fedele delle indagini e della cattura del casalese sandokan, l’autore Vittorio Cielo, il musicista Nicola Anesini, la costumista Rita Forzano, l’attore Giuseppe Manfridi e con grande piacere per il sottoscritto Tommaso Le Pera, fotografo di scena da tutti noi amato e stimato.

Dalle cronache: Nel dramma totalmente reale scritto da Vittorio Cielo per Ennio Coltorti, straordinariamente somigliante al Boss dei Due Mondi, la manomissione delle memorie digitali di Falcone, e la scomparsa dell’Agenda Rossa di Borsellino, si intrecciano ai misteri dei viaggi ‘segreti’, all’estero e negli Usa, degli ultimi giorni di Falcone, alle strane telefonate all’estero, partite dalla collina di Capaci, prima del ‘Botto’.
Sono le tracce lasciate dalle ‘menti raffinatissime’ che con i killer di Palermo, hanno spazzato via gli ultimi 2 eroi della storia italiana.

Le musiche di Nicola Alesini, in memoria di Falcone e Borsellino, sono state suonate a Palermo in via d’Amelio e a Capaci nelle marce antimafia. Nicola Alesini, compositore fiatista di fama europea, ha suonato con David Sylvian, Budd, Eno, Roedelius, e Claudio Lolli. Vittorio Cielo, dopo il successo al Festival dei Due Mondi di Spoleto, con “MISIA” in tour italiano per 3 anni, con “Buscetta” per la terza volta affida un testo inedito a Ennio Coltorti. Premiato al “Sandro Penna” e per la creatività multimediale dal New York Times.
Orario spettacolo: dal martedì al sabato ore 21.00; domenica ore 19.00. 
Domenica 4 novembre doppia replica ore 16,30 e 19,00.

Prezzo biglietti 17 e 12 euro + tessera semestrale obbligatoria 3 euro.

Teatro Stanze Segrete
Via della Penitenza, 3 Roma – 
Tel. 3889246033
 info@stanzesegrete.it
 www.stanzesegrete.it