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Agroscope ha presentato il primo vitigno bianco multi resistente, Divona. Frutto di vent’anni di ricerche, grazie alla sua resistenza alle malattie fungine e alla sua attitudine enologica, questo vitigno permette di ridurre drasticamente l’impiego di prodotti fitosanitari contribuendo alla promozione di una viticultura ecologica.

Il nuovo vitigno, Divona, il cui nome è un omaggio alla divinità celtica delle sorgenti, è stato battezzato martedì 30 ottobre nell’ambito di una manifestazione organizzata da Agroscope, centro di competenza della Confederazione per la ricerca agronomica, e dal Cantone di Ginevra, pioniere nel settore dei test viticoli, nei cui vigneti Divona è coltivato dalla Svizzera: nuovo vitigno resistente alle malattie 2009.

Divona è nato dall’incrocio tra Gamaret (incrocio artificiale Gamay × Reichensteiner creato nel 1970) e Bronner (incrocio di uva da vino nato in Germania nel 1975), caratterizzato da una buona resistenza al marciume grigio: dal Gamaret ha ereditato un ottimo potenziale enologico; dal Bronner, invece, un’elevata resistenza alla peronospora e all’oidio. L’IRAC 2060, nome in codice di Divona, è stato selezionato tra migliaia di candidati sulla base di diversi criteri agronomici, analitici ed enologici.

Divona è un vitigno a maturazione precoce: per la sua coltivazione è quindi consigliabile evitare i punti più caldi del vigneto e i terreni in cui la disponibilità idrica è molto, è caratterizzato da media vigoria e produttività molto elevata e, a seconda della pressione delle malattie, necessita di pochi trattamenti contro la peronospora e l’oidio.

I vini ottenuti da Divona sono stati valutati molto positivamente nelle degustazioni. Il 27 ottobre, questo vino ha ricevuto una medaglia d’oro in occasione della sua prima presentazione al concorso internazionale dei vini da vitigni resistenti (PIWI).

Il vitigno è coltivato in una rete di particelle sperimentali distribuite sull’intero territorio svizzero, sia in aziende che praticano la produzione integrata che in aziende biologiche. Le prove di vinificazione e le osservazioni eseguite da Agroscope consentono di adeguare Divona a diversi siti e di definire i metodi di vinificazione più adatti a questo vitigno.

In 50 anni il programma di selezione viticola di Agroscope ha dato vita a diversi vitigni, sia bianchi che rossi. Le tradizionali tecniche di incrocio (o ibridazione) hanno permesso di ottenere vitigni poco sensibili al marciume grigio, come il Gamaret e il Garanoir. Dal 1996 si è fatto ricorso all’ibridazione interspecifica tra la vite europea e vitigni derivati da specie selvatiche di origine americana e asiatica che presentano geni di resistenza alla peronospora e all’oidio, parassiti che rendono necessari diversi interventi fitosanitari.

Per rendere più rapido ed efficace il processo di creazione varietale, Agroscope ha sviluppato una metodologia che prevede l’esecuzione di test biochimici precoci finalizzati a individuare i genotipi resistenti già allo stadio di plantula.

Nel 2013 questo approccio unico nel suo genere ha permesso di lanciare Divico, il primo vitigno multiresistente rosso, il cui sviluppo è molto promettente.

Photo: Pixabay.com