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Durante la riunione del 16 gennaio 2019 il Consiglio federale ha approvato il rapporto sulla politica economica esterna 2018.

Il commercio internazionale sta vivendo un crescendo di misure e contromisure protezionistiche tra le grandi potenze economiche “che pregiudicano gli scambi internazionali e rischiano di sfociare in una grave crisi commerciale e, quindi, economica a livello mondiale. Questi sviluppi potrebbero determinare un’interruzione del processo di liberalizzazione del commercio internazionale avviato nel 1947 con la conclusione dell’Accordo generale sulle tariffe doganali e il commercio (GATT) e del conseguente sviluppo del diritto commerciale multilaterale”.

Le organizzazioni internazionali come l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC o World Trade Organization, WTO) e l’ Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sono messe a dura prova, dovendo riformare le loro strutture in un contesto caratterizzato da forti tensioni.

Con la sua economia di medie dimensioni, la Svizzera è integrata più di altri Paesi nei mercati globali, per questo l’erosione dell’attuale sistema commerciale internazionale normato la colpirebbe in misura tangibile, per questo “si è sistematicamente impegnata, a diversi livelli, per preservare e rafforzare” questo sistema.

Insieme ad altri Stati che perseguono obiettivi analoghi, la Confederazione si adopera quindi per promuovere una serie di riforme in seno all’OMC.

Sviluppare la rete di accordi di libero scambio e offrire alle imprese svizzere un migliore accesso ai mercati esteri rimangono due importanti pilastri della politica economica esterna elvetica.
Per quanto riguarda l’accordo istituzionale con l’UE, il Consiglio federale sta svolgendo come prossimo passo un’apposita consultazione. In vista dell’imminente uscita del Regno Unito dall’UE (Brexit) bisognerà inoltre provvedere affinché le relazioni economiche vigenti con la Gran Bretagna possano proseguire e svilupparsi senza intoppi.

Photo: Pixabay.com