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Esperimento riuscito, giovedì scorso 30 gennaio, alla libreria IL LIBRACCIO di via Nazionale nel corso della presentazione del nuovo libro di Vito Bruschini “La Strage – Il romanzo di Piazza Fontana” edito da Newton Compton.

Per evitare le solite letture di paginate di libro spesso non contestualizzate e faticose da comprendere, l’Autore questa volta ha realizzato un vero e proprio copione teatrale con tanto di narratrice, che ha avuto in Mita Medici un’appassionata interprete, recitando con vero pathos i momenti salienti dell’esplosione della bomba, tanto da far commuovere il numeroso pubblico presente nella libreria.
Mentre gli altri due attori, Marco Di Stefano e Matteo Fasanella, hanno dato volto e voce ai personaggi legati agli episodi più salienti della storia (il libro racconta in forma di romanzo il prima e il dopo della strage alla Banca Nazionale dell’Agricoltura avvenuta il 12 dicembre del 1969). Terminata la rappresentazione, ha preso la parola il relatore, Pino Nazio, scrittore e giornalista, profondo conoscitore dei momenti più discussi del nostro recente passato (suo è l’ultimo libro su Ilaria Alpi) che insieme a Vito Bruschini hanno raccontato i fatti ancora poco conosciuti della strage di piazza Fontana.

Pubblico attento e partecipe, come ha dimostrato l’appassionato dibattito a conclusione della serata che ha visto in particolare l’intervento diretto di Carlo Pellegrino ex redattore di Lotta Continua, oggi affermato medico, o quello di una delle nostre maggiori studiose degli anni drammatici della strategia della tensione, come Rita Di Giovacchino. Infine, come ha ben sottolineato Alessandro Lisci, organizzatore della serata, concludiamo con queste sue parole: «Questo libro è scritto in forma di romanzo perché vuole arrivare alle giovani generazioni, che poco sanno di quei drammatici anni della nostra Repubblica. L’autore lo porterà nelle scuole perché, come ha sottolineato il nostro Presidente Mattarella, nel suo intervento a Milano al cinquantenario della commemorazione: “È importante non perdere la memoria storica del nostro passato”».