Condividi su:

L’8 settembre del 1943, alla notizia dell’armistizio, le navi della Marina, lasciarono i porti di Genova e La Spezia per far rotta verso l’isola della Maddalena. Durante il viaggio giunse la notizia che La Maddalena era stata occupata e le navi cambiarono rotta. Aerei tedeschi le bombardarono e la corazzata Roma venne colpita affondando rapidamente e trascinando con sé 1.393 marinai.
L’incrociatore Attilio Regolo ed i tre cacciatorpediniere Carabiniere, Fuciliere, Mitragliere raccolsero 25 vittime e 624 superstiti e proseguirono per PORT MAHON nell’Isola di Minorca, territorio neutrale spagnolo.

A Mahon viveva Fortuna Novella, allora l’unica cittadina italiana del luogo. Era nata in Sardegna a Carloforte ma le origini della sua famiglia erano liguri (Santa Margherita): i nonni di Fortuna erano armatori di barche per la pesca del corallo.

Fortuna viveva in una casa sul mare dopo essere rimasta vedova e senza figli. Il 10 settembre arrivarono le navi italiane, con a bordo morti e feriti. La situazione degli equipaggi era disperata: la neutralità spagnola, imponeva, secondo il diritto internazionale, che gli oltre 1.800 marinai dovessero ripartire entro 48 ore senza far rifornimento.

Fortuna seppe della situazione e aprì la sua casa curando i feriti, dando loro da mangiare, e offrendo sepoltura ai 25 marinai deceduti; Per il suo titolo di “vice console onorario d’Italia”, ottenne gli aiuti necessari e il permesso, per i marinai, di rimanere sulle navi.

Per 16 mesi la sua casa divenne un pezzo di Italia, come rifugio dei bisognosi di assistenza: “Mamma Fortuna” o “Mamma Mahon”, come ormai la chiamarono, diventó il punto di riferimento per l’intera comunità. Dopo la partenza degli equipaggi Fortuna continuò a occuparsi dei defunti in modo che a nessuno mancasse una croce con il nome e un fiore.

Nel 1950 la Marina Italiana fece costruire a Minorca un mausoleo in ricordo delle vittime della corazzata Roma e all’inaugurazione Fortuna fu ospite d’onore.

Mamma Mahon non venne dimenticata. Dopo il conflitto fu invitata in Italia dalla Marina Militare, fu ricevuta in udienza dal Papa e ricevette molti riconoscimenti incontrando i parenti dei caduti.
È insignita dal Presidente della Repubblica con la “Stella di Solidarietà Italiana di prima classe”.
Morì nel 1969 all’ età di 89 anni e la generosità di Fortuna Novella è anche ricordata in una targa nel porto di Carloforte.
Fonte: cieli sereni – P.G.