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I nuovi documenti di viaggio russi per persone provenienti dai territori ucraini sotto occupazione russa e dalle regioni ribelli della Georgia non sono più ammessi per il rilascio di visti e per superare le frontiere esterne di Schengen, come deciso dall’UE l’8 dicembre 2022. Il Consiglio federale ha ripreso tale decisione nella seduta dell’11 gennaio 2023.

Si tratta di uno sviluppo dell’acquis di Schengen che la Svizzera è obbligata a recepire. La Federazione russa ha introdotto una nuova prassi di naturalizzazione nelle regioni occupate dell’Ucraina e nelle regioni ribelli della Georgia. Secondo l’UE, tale prassi viola il diritto internazionale, come pure l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dei due Paesi.

La Commissione UE ha stabilito che determinati documenti di viaggio rilasciati dopo una certa data non sono più accettati. Sono possibili eccezioni per i detentori di documenti di viaggio che erano cittadini russi già prima della data determinante e per i loro discendenti. Sono possibili eccezioni anche per i minori e le persone incapaci di agire.

La decisione del Consiglio federale è stata comunicata al Consiglio dell’UE l’11 gennaio 2023 ed è entrata immediatamente in vigore. Non vi è alcuna necessità di attuazione giuridica poiché la decisione UE è direttamente applicabile.

Il Consiglio dell’UE ha già deciso nel settembre 2022 di sospendere l’accordo sull’agevolazione della concessione dei visti tra UE e Russia. Il 19 settembre 2022, il Consiglio federale ha sospeso il corrispondente accordo tra la Svizzera e la Russia.

fonte: Dipartimento federale di giustizia e polizia
foto: pixabay