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L’8 ottobre 2025 il Consiglio federale ha adottato il messaggio concernente l’iniziativa popolare federale «Sì a un futuro senza esperimenti sugli animali», raccomandando al Parlamento di respingerla senza presentare un controprogetto diretto o indiretto. A suo avviso, la richiesta di un divieto della sperimentazione animale si spinge troppo oltre e avrebbe gravi conseguenze per la ricerca, la salute e la formazione in Svizzera. Il Consiglio federale ribadisce comunque il suo impegno a favore del benessere degli animali e continua a sostenere in maniera mirata la sostituzione, la riduzione e il miglioramento della sperimentazione animale secondo il principio delle 3R (Replace, Reduce, Refine).

L’11 novembre 2024 il comitato promotore «IG Tierversuchsverbots-Initiative CH» ha depositato l’iniziativa popolare federale «Sì a un futuro senza esperimenti sugli animali», con la quale si intende sancire un divieto totale della sperimentazione animale. Sarebbero vietati anche la detenzione, l’allevamento e il commercio di animali a scopo di sperimentazione, ad eccezione soltanto dei provvedimenti da adottare nell’interesse di uno specifico animale. Nella seduta del 8 ottobre 2025 il Consiglio federale ha trasmesso il messaggio al Parlamento, raccomandando di respingere l’iniziativa senza presentare un controprogetto diretto o indiretto. Il divieto previsto dall’iniziativa dovrebbe entrare in vigore gradualmente: subito dopo l’accettazione sarebbero vietati tutti gli esperimenti sugli animali di livello di gravità 3 e tutti gli esperimenti sugli animali per la ricerca fondamentale, l’insegnamento e la formazione, mentre tutti gli altri esperimenti sugli animali andranno vietati entro sette anni dall’accettazione.

Il Consiglio federale ritiene condivisibile l’obiettivo dell’iniziativa di evitare la sofferenza degli animali nella ricerca. Tuttavia, un divieto della sperimentazione animale comporterebbe gravi conseguenze per la Svizzera come polo di ricerca e di insegnamento, oltre che per la salute degli esseri umani e degli animali. La sperimentazione animale resta indispensabile per lo sviluppo di nuovi medicamenti e la ricerca sulle malattie, soprattutto quelle ancora poco studiate o prive di terapie efficaci, come diversi tipi di cancro. Un divieto renderebbe molto più difficile lo sviluppo di nuove cure e comprometterebbe l’accesso dei pazienti a trattamenti innovativi. Anche nella formazione medica e veterinaria, determinati esperimenti sugli animali sono necessari e numerosi progetti di ricerca attualmente in corso rischierebbero di essere interrotti. Esiste inoltre il rischio che, in caso di divieto, posti di lavoro o interi settori di ricerca vengano trasferiti all’estero.

La protezione degli animali riveste un ruolo fondamentale in Svizzera: la sperimentazione animale è soggetta a severi requisiti legali e può essere autorizzata solo se non esistono alternative adeguate. Dal 1° febbraio 2025 sono inoltre in vigore ulteriori inasprimenti dell’ordinanza sulla protezione degli animali, i quali riguardano l’allevamento e la detenzione di animali da laboratorio, la trasparenza e rafforzano ulteriormente la protezione degli animali nella ricerca. Da anni, il Consiglio federale si dedica inoltre alla promozione del principio delle 3R (Replace, Reduce, Refine) impegnandosi attivamente nella sostituzione, nella riduzione e nel miglioramento della sperimentazione animale. Sostiene la ricerca in tale ambito e l’applicazione del relativo principio con notevoli mezzi finanziari, tra l’altro attraverso il Programma nazionale di ricerca PNR 79 «Advancing 3R» e il Centro di competenza svizzero 3R (3RCC). Il Consiglio federale intende proseguire su questa strada, contribuendo così a ridurre al minimo la sperimentazione animale e a migliorare il benessere degli animali. Occorre inoltre considerare che un divieto in Svizzera potrebbe portare a spostare la sperimentazione sugli animali all’estero, a volte in Paesi con meno regole sulla protezione degli animali.

Il Consiglio federale è convinto che la normativa vigente in materia garantisca una protezione degli animali adeguata e consenta al contempo la ricerca a beneficio degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente. A suo avviso, promuovere costantemente il benessere degli animali attraverso una regolamentazione rigorosa e l’applicazione del principio delle 3R è una strategia più efficace e mirata rispetto a un divieto.

La legislazione sulla protezione degli animali distingue quattro categorie di sofferenza, denominate livelli di gravità (da 0 a 3): gli esperimenti di livello di gravità 0 non compromettono il benessere degli animali e includono, ad esempio, gli studi di osservazione; al livello di gravità 1, gli animali sono sottoposti a dolori o lesioni di lieve entità e di breve durata; al livello di gravità 2 gli esperimenti provocano dolori, sofferenze o lesioni di media entità, mentre gli esperimenti di livello 3 causano grave sofferenza.

Fonte: Il Consiglio federale svizzero
foto: pixabay