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Nei giardini di Sant’Alessio e piazza Albinia a Roma le installazioni site specific degli artisti Fabio Maria Alecci, Nina Eaton, Gianluca Esposito, Susanne Kessler, Samuele Vesuvio e Paul Wiedmer.

Con ALBERO D’ARTISTA si giunge alla sesta edizione di OPENBOX, un progetto espositivo dell’Associazione Amici dell’Aventino*ETS, promosso con il Municipio I Roma Centro, che persegue le finalità statutarie di AdA* di custodia e valorizzazione dei luoghi del colle. Un progetto pilota incentrato sul dialogo tra la scultura contemporanea ed i giardini dell’Aventino, che vuole dare la possibilità agli artisti di esporre le proprie opere in un contesto paesaggistico e storico unico.

Il progetto porta l’attenzione sul tema della sostenibilità, delle trasformazioni climatiche, con i relativi risvolti economici, politici e sociali. E’ risaputo che gli alberi sono elementi cruciali dell’ecologia, svolgendo un ruolo fondamentale nella purificazione dell’aria, nella protezione del suolo e nella regolazione del clima. La fotosintesi e la respirazione degli alberi assorbono anidride carbonica, mitigando il cambiamento climatico e producendo ossigeno. I boschi, in particolare, sono ecosistemi complessi che supportano la biodiversità, fornendo cibo e riparo a numerosi organismi, e influenzano il microclima locale. L’albero, simbolo assiale e universale, rappresenta la vita, la crescita, la forza e la connessione con il mondo materiale e spirituale. Simboleggia la resilienza, la longevità, la stabilità e la fertilità. In molte culture l ‘albero è associato all’albero della vita. All’albero cosmico e rappresenta l’origine del mondo e la fonte della vita.
AdA vuole porre l’attenzione su Riforestiamo Roma!, un piano per restituire alla città alberature e arbusti che mitigano la temperatura, migliorano la qualità dell’aria, riducono l’inquinamento atmosferico, contrastano il fenomeno delle isole di calore, permettono una migliore gestione delle acque piovane e riportano decoro e bellezza in città.

Piazza Albina
In mezzo al giardino, circondato da olmi, una unica installazione site-specific, un grande albero di Natale addobbato con le opere degli artisti: Fabio Maria Alecci appende Cubi le scatole, Nina Eaton Fruits e Susanne Kessler la sua In golden cage. I Bersagli i pesci di Gianluca Espostio si affacciano tra i rami insieme ai Adoratores, di Samuele Vesuvio mentre i Rami di pianeti Paul Wiedmer si confondano con quelli dell’abete, lasciando brillare i pianeti immaginari.

Il giardino di Sant’Alessio
Tra le sue mura protette sono installate le opere individuali: Fabio Maria Alecci presenta I moscerini, appoggiati sui rami contorti di un ficus e realizzati con materiali di ricupero, che scimmiottano delle creature viventi grottesche e ridicolmente mostruose. Gianluca

Esposito con La fisica del mondo quando brucia, fiammiferi che bruciano in una gabbia-edicola, ci riporta a una Natura che ci illudiamo di conoscere, ma che per incuria abbiamo contribuito a modificare, e che ora ci confronta con fenomeni sempre più estremi nel mondo naturale soggetto al cambiamento climatico. Nina Eaton con la Wallflowerdeposita nell’uso del colore una componente progettuale, scenografica e costruttiva che nulla toglie alla eterna sorpresa dell’ignoto. Samuele Vesuvio crea un boschetto abitato da VulcanoShùshén figure sospese tra mito e natura, messaggeri di resilienza e curiosità.
La narrazione che li accompagna evoca migrazioni botaniche, adattamenti e contaminazioni culturali. Paul Wiedmer propone Ospiti, uno scambio reciproco di doni.
Ospiti di alberi che sono a loro volta gli ospiti dell’arte e dell’uomo, “accogliere l’altro che viene farsi abitare dall’altro custodendolo persino nella sua eccentricità e stravaganza”
(Jacques Derrida).