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Vivaci ed interessanti discussioni alla riunione estiva della seduta del CSE – ASR, (Consiglio degli Svizzeri all’estero – Auslandschweizerrat) che si è svolta a Davos, nel centro Congressi, il 16 agosto 2013. Dopo le formalità per la costituzione dei nuovi eletti per il periodo 2013-2017, venuti da tutto il mondo, in rappresentanza degli svizzeri all’estero tra cui per l’Italia i sei delegati Irène Beutler, Gian Franco Definti, Fabio Trebbi, Arwed Büchi, Regula Hilfiker, Reinhard Ringger ed il rinnovo del Comitato Direttivo dell’ASO (Vorstand der Auslandschweizer-Organisation), dove è stato confermato Presidente Jacques-Simon Eggly e nel cui consesso è stata eletta la nostra Irène Beutler, sono stati affrontati diversi temi, tra cui una presa di posizione in favore della legge sugli svizzeri all’estero, attualmente in consultazione. E’ stato richiesto all’unanimità di inserire nella Legge la necessità dell’obbligo di immatricolazione presso le rappresentanze elvetiche ed auspicata l’estensione del voto elettronico a tutti gli espatriati entro il 2015 senza clausole che limitano il diritto di votare via Internet agli svizzeri residenti nell’Unione europea e nei paesi firmatari dell’Accordo di Wassenaar. davos
Questa nuova Legge, elaborata dalla Commissione delle istituzioni politiche della Camera alta del parlamento, in seguito a un’iniziativa parlamentare del senatore ticinese Filippo Lombardi è stata vista con favore, e rappresenta sicuramente un primo passo verso una politica «globale, duratura e orientata per il futuro» nel campo della mobilità internazionale dei cittadini elvetici. Il motivo di tale soddisfazione nasce dal fatto che la legge riunisce una serie di disposizioni attualmente sparpagliate in diverse leggi e ordinanze che permetterà di meglio rispondere ai bisogni di una comunità svizzera all’estero in costante crescita; sono oramai 720’000 i cittadini elvetici a vivere in un altro paese.
Tra i temi caldi all’ordine del giorno è stato affrontata anche la nuova convenzione sulle successioni firmata il 3 luglio 2013 dalla ministra svizzera delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf e dall’omologo francese Pierre Moscovici. L’intesa, che sostituisce l’accordo del 1953, stabilisce che sarà anche Parigi a tassare l’erede residente in Francia di un defunto domiciliato in Svizzera.
Secondo l’OSE, il nuovo regime che ha suscitato molto rumore in Svizzera e tra gli Svizzeri di Francia, crea un precedente in quanto permetterà a uno Stato terzo di prelevare imposte sul suolo svizzero. Durante l’assemblea di Davos, l’ASR ha ribadito la necessità di rinegoziare la convenzione. Questa, sostiene, reca pregiudizio ai circa 185’000 svizzeri di Francia, la principale comunità elvetica al di fuori della Confederazione. 2013 davos CSE
La riorganizzazione della rete diplomatica è stata ancora una volta al centro dell’ASR, che da anni si batte contro le chiusure e i raggruppamenti decisi da Berna. Oltre a compromettere i sevizi Consolari essenziali per i cittadini svizzeri in viaggio in uno stato estero, nel caso di perdita o furto del documento di identità valido per l’espatrio, è stato ricordato che, per esempio, con la chiusura dei Consolati di Praga, Budapest e Bratislava è necessario varcare i confini degli stati e recarsi a Vienna, Consolato più vicino per avere un nuovo documento valido.
Naturalmente la questione riguarda anche tutti coloro che sono residenti all’estero e per questioni di età o di salute non possono recarsi dalla Sardegna, dalla Sicilia o da Lecce, come ha ricordato la nostra delegazione al Consolato più vicino, Roma e, quindi vengono privati del documento di riconoscimento (ID) svizzero.
Il responsabile della divisione consolare del DFAE, Gerhard Brügger ha risposto alle numerose critiche affermando che «ogni caso viene studiato in modo approfondito e tenendo conto delle realtà e delle risorse a disposizione».
Al momento si è impegnati al salvataggio dell’ambasciata svizzera in Guatemala.

Swissinfo: La normativa ad hoc è indispensabile, ma va ritoccata