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Roma Lotta al crimine senza confini

Sommaruga e Alfano firmano un accordo di collaborazione fra le polizie italiana e svizzera Gobbi: «Ruolo e competenze del Centro di cooperazione di Chiasso risultano rafforzati». Articolo di Giuseppe Rusconi apparso sul ‘Corriere del Ticino’ del 15 ottobre 2013;
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La cooperazione delle polizie svizzera e italiana nell’ambito soprattutto del contrasto della criminalità esce rafforzata dalla firma ieri a Roma di un accordo in materia, che aggiorna e potenzia quello concluso tra i due Stati il 10 ottobre del 1998. L’hanno stipulato la consigliera federale Simonetta Sommaruga e il ministro italiano dell’Interno Angelino Alfano.
All’incontro ha partecipato anche il consigliere di Stato ticinese Norman Gobbi: «È un passo avanti importante per noi, se pensiamo che il Canton Ticino, sul tema, è al fronte per la Svizzera proprio come l’Italia lo è per l’Europa. È per questo che per noi è più facile comprendere quello che sta accadendo nella Penisola».
Era la prima volta che Simonetta Sommaruga incontrava l’omologo italiano.
Due gli argomenti affrontati, ambedue molto delicati. Quello del rinnovo dell’accordo di cooperazione di polizia del 1998 e l’altro che riguarda la realtà delle migrazioni: un problema molto complesso, caratterizzato dalla presenza di aspetti di umanità e di sicurezza difficilmente coniugabili e di cui fin qui nessun demiurgo è riuscito a trovare la soluzione.
più repressione
Nella conferenza-stampa seguita all’incontro la consigliera federale ha precisato i contenuti della cooperazione rafforzata, che dovrebbe rendere più incisiva la lotta contro la criminalità mafiosa e della tratta di persone. La criminalità transfrontaliera sarà perseguita con strumenti più incisivi, come quello dell’osservazione «repressiva»: importante quest’ultimo aggettivo, ha precisato qui Norman Gobbi, poiché esclude l’osservazione «preventiva», come è stato il caso in episodi del passato coinvolgenti guardie di finanza italiane nel Ticino.
Si tratterà, ha rilevato il consigliere di Stato, di «pedinare, far uso di intercettazioni telefoniche e altro» da parte sia svizzera sia italiana, di qua e di là della frontiera, in presenza di reati accertati. È evidente, ha annotato Gobbi, che l’accordo rinnovato rafforzerà anche il ruolo, le competenze, l’azione del già esistente «Centro di cooperazione di polizia e doganale» di Chiasso. Con la firma di ieri vengono adottate misure protettive particolari per i testimoni di atti criminali; sarà più efficiente anche l’aiuto in caso di catastrofi naturali.
Realisticamente non ci si potevano invece attendere risultati concreti nella cooperazione in ambito migratorio. Troppa l’incertezza legata a una situazione che si modifica (spesso aggravandosi) di giorno in giorno, segnata com’è da tragedie marine che forse si potrebbero evitare solo con una seria politica comune europea sia nei confronti degli Stati di provenienza dei migranti sia dei Paesi nordafricani, terre pur sempre di passaggio.
A questo riguardo, Simonetta Sommaruga ha ricordato però quanto detto dal vicepremier italiano Alfano a proposito della situazione in Libia, uno Stato pieno di migranti ma in dissoluzione sotto l’aspetto istituzionale, tanto che non si sa a quale autorità ci si debba rivolgere per i necessari contatti.
L’Italia (che presiederà l’Unione europea durante la seconda metà del prossimo anno) favorirà il pieno inserimento della Svizzera nella task force, l’organismo che sovrintende all’applicazione degli accordi di Dublino e di Schengen oltre che al potenziamento del programma «Frontex» di protezione delle frontiere esterne.
Sempre il Governo italiano, ha detto Simonetta Sommaruga, ha deciso di non più incriminare coloro che prestano aiuto ai migranti in difficoltà nella traversata del Mediterraneo.
L’Europa resti il più possibile, ha concluso la consigliera federale, uno spazio sociale tale da non rinnegare i diritti della persona umana.

SG-DFGP – La consigliera federale Sommaruga a Roma: accordo di polizia e questioni migratorie.