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articolo di Giuseppe Rusconi apparso sul ‘Corriere del Ticino’ del 6 novembre 2013;
2013 davos foto Lombardi
I negoziati fiscali con l’Italia (che comprendono tra l’altro l’accordo sulla tassazione dei frontalieri e la questione di Campione) riprenderanno molto probabilmente entro fine anno: è evidente l’interesse dei due Paesi a una soluzione condivisa entro tempi brevi.
Lo ha rilevato ieri a Roma Filippo Lombardi, in visita istituzionale di cortesia al presidente del Senato italiano Piero Grasso. Per Lombardi occorre far presto, poiché, permanendo una situazione di instabilità fiscale, i capitali depositati in Svizzera tendono a diminuire progressivamente, «come dicono i banchieri di Lugano». Ha annotato il presidente del Consiglio degli Stati: «Il contribuente scappa a Dubai, a Singapore, in altri paradisi fiscali e, se i tempi del negoziato si dovessero prolungare eccessivamente, sarebbe forte il rischio di non trovare più nulla nei forzieri».
Nell’incontro (cui se ne è aggiunto un altro con i parlamentari italiani eletti in Svizzera) si è parlato anche di trasporti. Ribadito che la Stabio-Arcisate non potrà essere pronta per l’Expo 2015, Lombardi ha evidenziato come in queste settimane si stia «operando alacremente» per rifinire il testo di accordo intergovernativo in materia di accessi sud all’Alptransit, così come emerso dai recenti colloqui romani tra Doris Leuthard e l’omologo italiano Maurizio Lupi.
Il testo dovrebbe essere pronto per il 13 dicembre, ultimo giorno della sessione delle Camere federali, quando è previsto il voto sul messaggio governativo che propone un corridoio ferroviario ininterrotto tra Basilea e Chiasso e Basilea e Ranzo; tra l’altro, per i necessari lavori di adattamento degli accessi sud alla NTFA, la Svizzera finanzierebbe l’Italia con 230 milioni di franchi.
A proposito di italianità, Lombardi si è detto orgoglioso di aver diretto sempre in italiano i lavori della Camera alta, il che «è stato di incoraggiamento anche per molti funzionari federali italofoni a usare più frequentemente la lingua materna».
Il presidente del Consiglio degli Stati ha ricordato i tradizionali, importanti rapporti tra i due Paesi, evidenziando tra l’altro come l’imprenditoria elvetica in Italia dia lavoro a 80 mila persone. Rapporti naturalmente non solo economici: a tale riguardo Lombardi ha citato la seconda edizione del Forum italo-svizzero che si terrà a Berna a fine gennaio. Sarà ancora presente Enrico Letta, stavolta (a meno di una crisi di Governo) da presidente del Consiglio.