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Un grande pubblico ha applaudito Pippo Pollina insieme al suo Palermo Acoustic Quintet per il concerto tenuto Sabato 2 agosto 2014 nel magnifico Anfiteatro romano di Firenze Fiesole.
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Un nuovo monumento italiano è stato così valorizzato dall’artista cantautore nato a Palermo nel 1963 e svizzero di adozione.

La storia artistica del cantautore inizia nel 1979 a Palermo, città dove si forma, frequentando prima il Liceo Scientifico statale e successivamente l’ateneo in facoltà di giurisprudenza e l’accademia musicale “Amici della musica” con studi di chitarra classica e teoria musicale.

Pippo Pollina lascia l’Italia alla fine del 1985 e per circa due anni, viaggia senza una meta precisa, in quasi tutti i paesi Europei: dall’Ungheria alla ex DDR, all’Inghilterra e alla Francia, dall’Austria all’Olanda passando per la Germania e la Svizzera fino alla Scandinavia. Tutto ciò suonando in strada, nei metrò, nei ristoranti. Ovunque sia possibile raccontare storie e raccoglierne altre. La musica è il gran ponte comunicativo che rompe barriere, distrugge i pregiudizi e costruisce nuovi linguaggi inesplorati. Notato per caso da Linard Bardill, celebre cantautore svizzero tedesco, durante una delle sue esibizioni di strada a Lucerna, Pollina viene invitato dallo stesso a partecipare ad un progetto discografico e concertistico nel 1987 in lingua ladina. La tournèe promozionale toccherà in circa 60 concerti la Svizzera e saltuariamente il Belgio e la Germania. Il CD si intitolerà “I nu passaran”.

Pollina quindi incide il suo primo album personale dal titolo “Aspettando che sia mattino” e con l’etichetta svizzera Zytglogge inaugura una stagione artistica che lo vede presente ininterrottamente nel panorama elvetico dall’inizio del 1988, data in cui và in tournèe con il primo spettacolo da solo in Svizzera e in Austria.

Nel 1989 riceve un premio dalla Radiotelevisione elvetica DRS 1 e con la stessa produce il suo secondo CD dal titolo “Sulle orme del re Minosse”. Và in tournèe fino alla fine del 1990 in quartetto azzardando le prime date anche in Germania oltre che in Austria e la Svizzera.

È del 1991 l’uscita del suo terzo album “Nuovi giorni di settembre” che presenterà fino alla fine del 1992 oltre che nei tradizionali paesi di madrelingua tedesca anche in Svezia in diversi teatri e all’università di Stoccolma. In quell’anno Pollina si esibirà in importanti festival Svizzeri quali l’Open air di St. Gallen e quello di Lugano al fianco di personaggi internazionali come Van Morrison e Tracy Chapman. L’incontro con Konstantin Wecker, storico cantautore tedesco crea la collaborazione per la scrittura di alcuni duetti in italiano e tedesco.

Il lavoro è fruttuoso e nell’album del 1993 “Le pietre di Montsegur” Wecker canta “Terra” mentre Pollina ricambia nell’album “Uferlos” del bavarese con “Questa nuova realtà”. È un gran successo discografico. Wecker convince Pollina a cambiare i suoi piani ed a partecipare al suo show “Uferlos” in 100 grandi città tedesche e austriache.

Il gran pubblico tedesco impara a conoscere quindi Pollina durante l’intero 1993 e adotterà negli anni a venire il siciliano, come un referente di una autentica e moderna italianità. Nel 1995 Pollina incide e pubblica “Dodici lettere d’amore“ con la collaborazione straordinaria di Georges Moustaki nella stesura del brano “Leo” dedicata al gran cantautore scomparso Leo Ferrè, del sassofonista americano Charlie Mariano, una delle ultime leggende viventi del Jazz, e del gruppo Berlinese d’avanguardia L’art du passage. Ne segue una lunga tournèe fino alla metà del 1996 lungo l’Austria, la Svizzera, la Germania e per la prima volta la Francia e l’Egitto culminata con la partecipazione ai Troubadur Festival, una rassegna itinerante con Moustaki, Wecker, José Feliciano e Angelo Branduardi. Nel 1996 riceve a Ravensburg, in Germania, il Premio “Kupferle Kleinkunstpreis” come miglior artista della stagione e quello “Förderpreis” a Zurigo.

Nel 1997 incide e pubblica “Il giorno del falco” album dedicato al cantautore cileno Victor Jara scomparso durante il golpe militare del 1973. Assieme alla partecipazione dei migliori sessionman elvetici è da ricordare la rinnovata presenza del suo amico Wecker in una moderna versione di “Questa nuova realtà”. Il tour si snoda lungo un centinaio di date con un quartetto consolidato. Alla fine del 1997 viene pubblicato in Germania e in Svizzera dalla casa editrice Facteon di Stoccarda il volume “Camminando camminando”, una lunga introspezione in forma di intervista del critico musicale del Tages Anzeiger di Zurigo Benedetto Vigne, sulla parabola umana e artistica di Pollina.

Del fatto viene a conoscenza durante un soggiorno a Bruxelles, in qualità di europarlamentare, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Perchè Pollina è sconosciuto in patria? Perchè nessuno in Italia e a Palermo conosce la sua straordinaria storia artistica? Perchè Pollina dal 1985 ha fatto perdere le sue tracce artistiche nel suo paese d’origine?

Di questo i due parleranno in quella notte di Bruxelles nell’autunno del 1997, data in cui Pollina decide che è il momento di ritornare a suonare in Italia. Durante l’estate del 2001 Pippo Pollina incide una nuova versione del suo brano “Il giorno del falco” con degli ospiti d’eccezione: gli Inti-Illimani. Questi ultimi invitano Pollina a partecipare ad appuntamenti concertistici di rilievo in Italia. Frattanto il cantautore siciliano incide la celebre “Amsterdam” di Jacques Brel adattando il testo maledetto del poeta belga con una versione struggente e graffiante in lingua italiana. Per far ciò si avvale della collaborazione musicale di Ambrogio Sparagna agli organetti.

A dicembre del 2001 pubblica il suo nono album, stavolta solo per l’Italia, dal titolo “Versi per la libertà”. L’album viene salutato dalla critica italiana con grande entusiasmo e sia le riviste specializzate (Rockstar, Mucchio Selvaggio, Rockerilla) che le pagine della cultura di diversi quotidiani segnalano Pippo Pollina come l’erede della gran canzone d’autore italiana.

Nell’aprile del 2003, a riprova del crescente interesse in Italia per la musica di Pippo Pollina esce per la collana Independent Music un album raccolta dal titolo “Camminando” con una lunga monografia di 70 pagine. Nell’estate del 2003 si aggiudica a Crotone la targa Rino Gaetano in occasione dell’omonimo festival. All’inizio del 2004 Pippo Pollina decide di portare in Italia e in Austria un recital intimista di canzoni e racconti. Insieme ai suoi musicisti Antonello Messina ed Enzo Sutera, và in tour partecipando anche al Festival della musica di Mantova (organizzato in antitesi a quello di San Remo dal Senatore Nando Dalla Chiesa), dove rientra fra i primi tre artisti ad essere votato dal pubblico del Teatro Ariston. Partecipa alla rassegna “Chansonnier” al teatro Ciak di Milano, e suona in altre grandi città italiane ed austriache, Genova, Roma, Sassari, Vienna, Graz etc. Nella primavera del 2004 avviene il debutto cinematografico di Pippo Pollina.

Il regista svizzero Walo Deuber lo vuole come attore protagonista per il film “Ricordare Anna” accanto ad interpreti prestigiosi come Giuseppe Cederna (Oscar con Salvatores nel film Mediterraneo), Bibiana Beglau (Orso d’argento al festival di Berlino nel 2000). Insieme al suo produttore artistico Peter Rebeiz firma le colonne sonore dello stesso film. “Ricordare Anna” ottiene subito la nomination come miglior film svizzero della stagione e prende parte al festival del cinema di Solothurn e al prestigioso Festival di Locarno. A partire dal febbraio del 2005 è presente nelle sale cinematografiche in tutta la Svizzera. Nel frattempo Pippo Pollina incide il suo album numero 12 fra l’Umbria e l’Emilia Romagna. Interamente realizzato in Italia, “Bar Casablanca”, si avvale dell’apporto strumentale di una band di musicisti formidabili: Enzo Sutera alle chitarre, Antonello Messina alla fisarmonica e al piano acustico, Walter Keiser alla batteria. E ancora Luca Lo Bianco al contrabbasso, Javier Girotto ai fiati e la cantante sarda Claudia Crabuzza che concede un duetto in lingua spagnola. Gli arrangiamenti e la produzione artistica sono firmati dallo stesso Pippo Pollina che torna ad orchestrare da sè le sue composizioni dopo tre lustri di incisioni affidate ad altri musicisti.

L’album uscirà in contemporanea in Italia, Germania, Svizzera, Austria e Benelux nel febbraio del 2005. Allo stesso tempo due importanti pubblicazioni sul cantautore siciliano vedono la luce in Germania, il libro “Begegnungen mit Pippo Pollina” edito dalla casa editrice di Ulm “Kawe 8”, ad opera del giornalista tedesco Stefan Löffler, e il DVD “Viaggio in Italia“, del cineasta di Amburgo Christian Geisler, che documenta fedelmente il tour di Pippo in trio del 2004 in Italia. Nel Novembre del 2005 Pippo Pollina riceve nell’ambito del Festival delle etichette indipendenti a Faenza (MEI) il premio della critica per l’impegno civile nelle canzoni, mentre in Svizzera lo si nomina per il prestigioso Kleinkunstpreis come miglior artista nell’anno 2005 della scena teatrale elvetica. L’attività concertistica di Pippo Pollina sembra ricevere ad ogni tournèe nuovo impulso, e così, l’artista siciliano si propone nel 2006 con il suo primo album dal vivo. Un CD dal titolo eloquente: Racconti e canzoni. Si tratta di un disco doppio con un supporto audio ed un video che riprendono spettacoli registrati insieme al chitarrista Enzo Sutera in Italia ed in Svizzera. La tournèe “Racconti e canzoni“ inizia nel marzo del 2006 nel “Theaterhaus“ di Stuttgart e durerà a lungo. In Italia Pollina verrà affiancato dalla cantante e attrice Serena Bandoli per una versione particolare dello spettacolo in cui la dimensione del racconto e della lettura diventano complementari a quella prettamente musicale. Durante un festival in Austria nell’estate del 2006 Pippo Pollina rincontra il cantautore tedesco Konstantin Wecker e insieme pianificano un come back sul palco che troverà compimento una prima volta durante la primavera del 2007. Pippo e Konstantin di nuovo per una decina di concerti in Austria, Svizzera e Germania sono un avvenimento che il pubblico attende da quasi 15 anni. Nel settembre del 2008 il cantautore produce l’album dal titolo “Caffè Caflisch“, storie di amanti e migranti, che vince, dopo avere stazionato a lungo al primo posto della speciale classifica in Germania Liederbestenpreis, il premio della critica tedesca anno 2009. Durante la fine dell’estate del 2009, con gli arrangiamenti di Massimiliano Matesic, già direttore dell’orchestra del conservatorio di Zurigo, Pippo Pollina propone la quint’essenza del suo repertorio in uno spettacolo che si avvarrà di un’intera orchestra sinfonica.

Il progetto denominato “Fra due Isole” vedrà il suo trionfale debutto al Volkshaus di Zurigo gremito in ogni ordine di posti per un pubblico accorso da ogni dove. Pollina andrà in tour per 14 concerti in Svizzera e in Italia percorrendo la penisola insieme agli 80 elementi dell’orchestra sinfonica del Conservatorio di Zurigo fino in Sicilia. Un disco Live al Volkshaus di Zurigo uscirà alla fine del 2009 documentando l’atmosfera e le sonorità del progetto. Alla fine del 2010 esce nei cinema svizzeri e tedeschi il Documentario “Zwischen Inseln” che era stato girato durante il tour dell’anno precedente con Orchestra sinfonica dai cineasti Maurizius Staerkle e Christina Pollina Roos.

Nell’anno 2010 Pollina inizia una collaborazione artistica con il cantautore tedesco Werner Schmidbauer e il polistrumentista Martin Kälberer. In uno spettacolo dal titolo emblematico “Süden”, i due cantautori Pollina e Schmidbauer propongono un repertorio tematizzando il sud come metafora.

Nel 2012 si aggiudica il premio letterario della città di Sciacca e, con una laudatio del cabarettista Lorenz Kaiser, primo musicista italiano, il Kleinkunstpreis premio Svizzero della scena, massimo riconoscimento artistico in terra elvetica. Subito dopo si ritira in studio insieme a Werner Schmidbauer e Martin Kälberer per la registrazione del suo album numero 18 dal titolo Süden. Riprendendo il tema della meridionalità vista come prospettipriva non solo geografica, i due musicisti bavaresi e il cantautore siciliano producono un album bilingue che uscira’ nel giugno del 2012, primo lavoro di duetti in italiano e tedesco bavarese della storia della canzone d’autore.

Pippo Pollina festeggia i suoi 50 anni in tre concerti sold out da mesi e con 5.000 spettatori arrivati da tutta Europa in compagnia di 20 ospiti d’onore con i quali duetta le sue piu’ belle canzoni: da Giorgio Conte a Konstantin Wecker, dagli Inti-Illimani, in video da Santiago, a Franco Battiato, da Linard Bardill a Martin Kälberer, da Etta Scollo a Dodo Hug ed Efisio Contini. Durante l’estate del 2013 produce il suo album numero diciannove dal titolo l’appartenenza.

Pippo Pollina vive con sua moglie Cristina e i suoi figli Julian e Madlaina a Zurigo.