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L’iniziativa popolare federale «Sì alla protezione della sfera privata» è stata presentata il 25 settembre 2014 ed è formalmente riuscita con 117 531 firme valide. Con l’iniziativa si vuole sancire nella Costituzione soprattutto la protezione della sfera privata finanziaria.
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Secondo gli autori dell’iniziativa la sfera privata finanziaria è un elemento importante del rapporto di fiducia tra lo Stato e il cittadino, e la protezione della sfera privata un principio liberale fondamentale.

A causa degli sviluppi politici e legislativi più recenti – proprio anche in Svizzera – occorrerebbe precisare e completare questo principio fondamentale contenuto nella Costituzione federale.

Il Consiglio federale ha deciso di respingere senza controprogetto l’iniziativa popolare «Sì alla protezione della sfera privata» ed ha incaricato il Dipartimento federale delle finanze (DFF) di presentargli entro il mese di settembre del 2015 il messaggio all’attenzione del Parlamento.

L’esito della materia sicuramente potrà essere, per il Consiglio Federale, una linea guida più certa, nel rispetto della volontà del popolo anche per le questioni come il recente Protocollo, siglato il 23 febbraio a Milano, che modifica la Convenzione per evitare le doppie imposizioni e la roadmap riguardante la prosecuzione del dialogo sulle questioni finanziarie e fiscali.

Infatti i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi sul mantenimento del segreto bancario per i clienti privati svizzeri a sostegno dell’iniziativa “Sì alla protezione della sfera privata”.

Secondo il comitato interpartitico, che raggruppa rappresentanti di PLR, UDC, PPD, Lega, Unione svizzera arti e mestieri (Usam) e dell’associazione svizzero-tedesca dei proprietari (HEV), l’introduzione dello scambio automatico d’informazioni all’interno del Paese danneggerebbe la fiducia tra Stato e cittadini e quindi va evitata.

Il comitato intende eludere “la creazione di uno Stato onnipresente e onnisciente nella vita dei cittadini”.

Secondo i promotori, la volontà di instaurare uno scambio automatico d’informazioni finanziarie in Svizzera permetterebbe allo Stato di immischiarsi ancora di più nella vita privata delle persone. Con queste misure, le transazioni e i modi di vita dei cittadini potrebbero essere registrati e poi utilizzati senza cognizione di causa.