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Un anno importante il 2015: pieno di compleanni e ricorrenze che ci ricordano nuovamente che il popolo svizzero, con la sua democrazia diretta, é un popolo sovrano.

Congressi di Vienna
Congresso di Vienna

Nel 1315 al Morgarten, le truppe del canton Svitto sconfissero il duca Lepoldo I d’Asburgo. Un secolo dopo, nel 1415, la Confederazione svizzera occupò i territori dell’attuale canton Argovia. Nel 1515 gli svizzeri, dopo aver controllato per tre anni il ducato di Milano, furono sconfitti dalle truppe francesi e veneziane a Marignano. Nel 1815 le potenze europee, riunite in congresso a Vienna, garantirono l’integrità territoriale e la neutralità della Svizzera.

Ed infine ricorrono anche 50 anni dalla firma della prima convenzione di Ginevra.

Anche in questo particolare momento in cui la globalizzazione la fa da padrone, grazie ai validi strumenti contenuti nella Costituzione, l’identità é garantita dall’autoderminazione che riconosce la sovranità e la neutralità del popolo svizzero.

In primo luogo c’è il referendum obbligatorio: vi è sottoposto qualsiasi cambiamento della Costituzione federale, sia che si tratti di una modifica, di uno stralcio o di un’aggiunta, da parte del parlamento. Affinché possa entrare in vigore, il cambiamento deve essere approvato in votazione federale, con la doppia maggioranza del popolo e dei cantoni. Le modifiche costituzionali non sono rare, poiché la Carta fondamentale dello stato in Svizzera contiene molte disposizioni suscettibili di cambiamenti piuttosto regolari.

L’iniziativa popolare consente ai cittadini di proporre degli emendamenti costituzionali, sia introducendo nuove disposizioni nella Magna Charta, sia modificando o abolendo disposizioni esistenti. Affinché l’iniziativa sia sottoposta a scrutinio popolare, i promotori devono raccogliere almeno 100mila firme di aventi diritto di voto e depositarle alla Cancelleria federale entro 18 mesi dal lancio.

Per questa ragione é estremamente importante esercitare il diritto di voto. I residenti all’estero potranno accedere a tale diritto annunciandosi presso la propria rappresentanza diplomatica (Consolato) e con l’iscrizione in un catalogo elettorale svizzero.