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Lunedì 1 agosto, puntuali, come ogni anno, vi aspettiamo alle ore 20.00, nei giardini della Casa romana, con il Circolo Svizzero Roma, Via Marcello Malpighi, 14 per festeggiare tutti insieme!
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Ascolteremo l’inno nazionale, il discorso del Presidente della Confederazione e poi ci saranno per tutti i St. Galler Bratwurst, un pò di kartoffelsalat, l’immancabile Raclette, bruschette, anguria, birra e sangria, celebreremo così la festa Nazionale, per ricordare in allegria il profondo significato di questa ricorrenza.

Appuntamento lunedi 1 agosto alle ore 20.00,
nei giardini della Casa Svizzera di Roma,
Via Marcello Malpighi, 14.

Sarà richiesto un contributo di partecipazione
STORIA:
La Svizzera nasce nel XIII secolo come un’alleanza tra Cantoni che soltanto diversi secoli dopo si doteranno di strutture permanenti. Per secoli essa fu dunque Confederazione nel senso etimologico e pieno del termine, mantenendo questa denominazione fino ai giorni nostri. Fino alla fine del ‘700, i rappresentanti dei Cantoni non avevano struttura decisionale comune che le riunioni periodiche dei loro delegati, le cosiddette Diete.

l fondamento della nazione Svizzera sono, da sempre, il patto con Dio Onnipotente, rinnovato nella costituzione del 1848. Le caratteristiche di questo patto, evidenti ancor oggi sono:

  • La nascita – il giuramento sul Rütli, la Lettera di Alleanza, la Festa Nazionale Svizzera
  • Il fondamento dello stato odierno – la Costituzione federale con il preambolo “In nome di Dio Onnipotente”
  • Il Contrassegno – lo stemma
  • L’espressione – gli inni (appello alla preghiera in libertà), la giornata nazionale di preghiera, penitenza e ringraziamento, la moneta
  • da 5 Fr. (dominus providebit)

Le basi per lo Stato federale moderno vennero poste all’indomani della guerra del Sonderbund. La costituzione del 1848 (in seguito rivista solo nel 1874 e nel 1999) diede alla Svizzera un governo maggiormente centralizzato: competenze fino ad allora appannaggio dei cantoni vennero delegate alla Confederazione (la difesa nazionale, la moneta, le dogane e il servizio postale). Con la creazione di uno spazio economico comune (vennero unificati pesi e misure e abolite le dogane fra cantoni), lo Stato federale si fece promotore dello sviluppo economico e la Svizzera venne radicalmente trasformata dall’industrializzazione e dalle ferrovie. Il Paese seppe sfruttare alcune buone condizioni di partenza (il basso tasso di analfabetismo tra gli adulti, le conoscenze artigianali, la coesione interna e il quadro legislativo liberale) e puntò sin dall’inizio sull’esportazione di prodotti ad alto valore aggiunto (orologi, alimentari lavorati, tessuti particolari, prodotti chimici, telai meccanici e macchinari complessi). Non più soddisfatti del solo diritto di voto (divenuto universale, per gli uomini, nel 1848), i cittadini si attivarono per ottenere maggiori strumenti democratici e ottennero che nella Costituzione fossero iscritti il diritto di lanciare referendum (1874) e il diritto di lanciare iniziative popolari (1891).

Nella seconda metà del secolo le diverse correnti politiche si organizzarono in partiti: nacquero il Partito cattolico-conservatore (oggi Pdc, nel 1848), il Partito socialista svizzero nel 1888 ed il Partito radicale nel 1894. Durante la Guerra franco-prussiana (1870-1871) e la prima guerra mondiale (1914-1918), la Svizzera si mantenne neutrale: il degrado delle condizioni di vita di gran parte della popolazione a causa della guerra condusse le organizzazioni operaie (riunite nel Comitato di Olten) a lanciare il primo sciopero generale nel 1918: le principali rivendicazioni (la settimana lavorativa di 48 ore e l’istituzione di un’assicurazione sulla vecchiaia) vennero rifiutate, ma l’anno seguente il Consiglio nazionale venne eletto con il sistema proporzionale e fecero il loro ingresso nel parlamento elvetico esponenti delle organizzazioni operaie, segnando la fine dell’egemonia radicale.

VI ASPETTIAMO!