Condividi su:

L’iniziativa popolare “Sì alla protezione della sfera privata”, promossa da ambienti borghesi, mira ad ancorare nella Costituzione federale il segreto bancario per le persone residenti in Svizzera.

Il Consiglio nazionale, nella Sessione invernale 2016 durante la Tredicesima seduta del 15 dicembre ha approfondito e posto in discussione l’argomento.

Il governo (che si é espresso con il messaggio del 26 agosto 2015) teme che questa modifica costituzionale, presentata con ben 117 531 firme, valide a sostegno, possa ostacolare la corretta riscossione delle imposte di Confederazione, Cantoni e Comuni, compromettendo la lotta contro il riciclaggio di denaro ed il finanziamento del terrorismo e, non in ultimo, gli sforzi per allinearsi agli standard internazionali. Il Consiglio federale ed in particolare l’ex ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf hanno svolto una grande attività per dimostrare che questa iniziativa, volta a tutelare la sfera privata dei cittadini svizzeri, non è necessaria.

Ad oggi, il Tribunale, può decidere di ottenere informazioni dalle banche su ogni contribuente su cui é pendente un procedimento penale. Per cui non vi é nessuna protezione per evasori e frodatori fiscali.

La Svizzera ha sempre conosciuto un rapporto particolarmente stretto tra protezione della sfera privata e libertà personale. Lo Stato si fida dei cittadini e ne riceve di ritorno un comportamento corretto. Per questo motivo la Svizzera si distingue nel confronto internazionale per una grande onestà fiscale della popolazione.

L’iniziativa popolare “Sì alla protezione della sfera privata” vuole solo garantire costituzionalmente ciò che finora viene considerato certo: il diritto di ogni persona alla protezione della propria sfera privata. Le basi del segreto bancario furono accettate dal popolo nel 1984 confermando il rapporto di fiducia tra Stato e cittadino in quell’aspetto di autodeterminazione che non può essere messo sotto pressione da nessun attore.