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Da alcuni anni a questa parte non è raro vedere per le vie di Belgrado sferragliare alcuni Drämmli: queste apparizioni sono frutto del progetto “Tram per Belgrado” nato da una collaborazione tra la Segreteria di Stato dell’economia svizzera (SECO) e il comune di Belgrado.

Dopo la guerra nella ex Jugoslavia “la rete tramviaria di Belgrado era al collasso”, racconta Vladimir Pavićević, direttore supplente di GSP Belgrado, “questi tram ci hanno aiutato a normalizzare, per quanto possibile, la situazione del trasporto pubblico.”

La cooperazione tra Basilea e la capitale serba ha avuto inizio nel 2001: dopo aver effettuato una missione sul posto da cui è emersa una necessità urgente di ampliamento del sistema di trasporto pubblico, la SECO ha deciso di donare alla GSP, la società di trasporto pubblico di Belgrado, tram, vagoni e pezzi di ricambio usati, revisionati ed adeguati alla realtà locale e di occuparsi anche delle spese di trasporto, delle pratiche doganali e di esportazione. La SECO si occupa, inoltre, anche della consegna dei pezzi di ricambio controllati, del trasferimento di competenze gestendo la formazione tecnica e la consulenza per gli esperti locali i conducenti e gli addetti alla manutenzione; molte collaboratrici e collaboratori di GSP hanno effettuato più soggiorni presso la sede della BVB a Basilea per seguire dei corsi.

In sedici anni il progetto ha permesso di raddoppiare il parco-tram; oggi molta parte della flotta circolante nella capitale serba è costituita da tram svizzeri, uno su tre proviene da Basilea.