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La Svizzera è cofondatrice e Paese ospite del Fondo Globale per la lotta all’AIDS, la tubercolosi e la malaria, il GFATM ed è anche fra i suoi partner più importanti fin dalla fondazione, avvenuta nel 2002.

Il Fondo Globale è stato istituito in seguito all’inclusione di queste malattie tra gli Obiettivi di sviluppo del millennio e dalla sua fondazione il numero di persone che muoiono di AIDS, malaria e tubercolosi è sceso ad un terzo anche se le pandemie continuano a rappresentare un grave problema per la sanità pubblica nei Paesi a medio e basso reddito di cui ostacolino lo sviluppo economico e sociale, come accade nell’Africa Subsahariana.

Per garantire la prosecuzione della lotta a queste malattie fino a quando saranno debellate nella strategia per il periodo 2017-2022, “Investire per porro fine alle epidemie”, è stato introdotto un sotto-obiettivo specifico all’interno del Terzo Obiettivo di sviluppo sostenibile: “garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti, a tutte le età.”

Questo sforzo è strettamente correlato agli impegni presi per eliminare la povertà estrema, migliorare l’accesso all’istruzione, emancipare le donne e combattere i cambiamenti climatici; una strategia che si sposa perfettamente con gli obiettivi della politica estera della Confederazione.

Il Consiglio federale, con una decisione presa il 23 agosto scorso, rinnova l’impegno della Svizzera nei confronti del GFATM e assegna al Fondo Globale per la lotta all’AIDS, la tubercolosi e la malaria, un contributo di 57 milioni di franchi per il periodo 2017-2022; questo stanziamento pur rappresentando una diminuzione di 3 milioni di franchi rispetto al periodo precedente è però in linea con la revisione del bilancio della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).