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La Svizzera è tra i Paesi con la maggiore densità di colonie di api al mondo. L’importanza delle api mellifere e selvatiche, non è legata solo all’aspetto economico rappresentato dalla produzione di miele e derivati ma anche e soprattutto all’impollinazione delle piante selvatiche e non poiché è grazie ad esse se l’80% delle piante può riprodursi.

In Svizzera, come nel resto del mondo, dall’inizio degli anni 2000 si sono cominciate a verificare perdite massicce e anomale di colonie; per cercare di capire le cause di questa ecatombe che minaccia l’equilibrio della natura e l’economia, gli scienziati del Centro di ricerche apicole (CRA) di Liebefeld, che fa parte di Agriscope, collaborano direttamente con gli apicoltori per trovare delle soluzioni.

Jean-Daniel Charrière, ricercatore a Liebefeld, spiega che “il nemico numero uno è la varroa” acaro proveniente dall’Asia, “se non si interviene oltre il 95% delle colonie verrà distrutto”; per combatterla gli apicoltori si sono inizialmente rivolti all’utilizzo di prodotti chimici che però hanno posto subito problemi di resistenza al prodotto, inoltre le sostanze chimiche utilizzate contaminano la cera, il miele e l’ambiente circostante. I ricercatori del CRA hanno capito che era necessario studiare soluzioni alternative, come l’utilizzo dell’acido formico e ossalico che hanno dato buoni risultati.

Purtroppo questo non basta e ancora si verificano morie, soprattutto durante la stagione invernale; nel 2013 la Confederazione ha sospeso l’uso di alcuni tipi di insetticidi sulle colture di mais e colza ma ancora non ci sono stati cambiamenti notevoli nella salute delle api.

Il Consiglio federale ha introdotto delle misure incentivanti per la protezione delle api come dei pagamenti diretti per la coltivazione di fasce fiorite utili per gli insetti impollinatori o disposizioni rivolte a ridurre l’uso di prodotti fitosanitari nelle coltivazioni in modo da proteggere le api nei campi. Questi provvedimenti sono stati inseriti nel piano nazionale per la salute delle api selvatiche adottato nel 2014 e mirano a preservare sia l’ape mellifera che le api selvatiche.