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Il 28 settembre scorso il Senato italiano ha approvato in via definitiva la legge sui Piccoli Comuni.

Il disegno di legge presentato dal presidente della Commissione Ambiente alla Camera, Ermete Realacci, ha visto, al Senato il si definitivo che lo tramuta in legge con 205 si e 2 astenuti.

Questa legge nasce per tutelare i piccoli comuni italiani con meno di 5.000 abitanti dei territori montani e rurali ed ha l’obiettivo di fermare lo spopolamento dei 5.591 borghi (dei quali già 3.000 risultano disabitati), a questo scopo sono stati stanziati fondi per circa 100 milioni dal 2017 al 2023.

La Legge Realacci si propone, tra le altre cose: la diffusione della banda larga, delle misure di sostegno per l’artigianato digitale e la green economy , la semplificazione per il recupero e la valorizzazione dei centri storici con interventi di manutenzione del territorio.

“Questo testo è un’opportunità per tutto il Paese per un’idea di sviluppo che punta sui territori e sulle comunità, che coniuga storia, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy.” afferma Ermete Realacci, primo firmatario del testo, è una legge che considera i nostri Piccoli Comuni come una chiave per “un’alleanza tra innovazione, territori, coesione e bellezza alla base del futuro dell’Italia. Da oggi nessuno parlerà più dei Piccoli Comuni come di un peso per il nostro Paese ma, guardandoli con occhi nuovi, come una straordinaria opportunità per l’Italia.

Un modello per uno sviluppo sostenibile e un’economia più a misura d’uomo che punta sulle comunità e i territori, sull’intreccio fra tradizione e innovazione, vecchi e nuovi saperi….. Si può competere in un mondo globalizzato se si mantengono solide radici.”

Photo: Pixabay


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