Lo scorso 18 gennaio sono stati presentati a Zurigo, nel corso di una conferenza, i “Social Impact Bond”, i nuovi meccanismi di finanziamento per i progetti di sviluppo sostenibile.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato nel settembre del 2015 l’Agenda 2030, nella quale ha fissato 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile da raggiungere nei successivi 15 anni; tra questi obiettivi ci sono: la fine della povertà estrema nel mondo, la protezione del pianeta, garantire a tutti processi di evoluzione sociale ed economica in un quadro di pace e stabilità. Per fare questo serviranno 2,5 bilioni di dollari americani supplementari all’anno.
Questi obiettivi possono essere raggiunti più facilmente coinvolgendo capitali privati. La conferenza di Zurigo, organizzata dalla Segreteria di Stato all’economia, la SECO, e dalla Direzione dello sviluppo e delle cooperazione, DSC, ha delineato varie possibilità di reperimento di fondi; ad esempio un progetto di sviluppo può essere finanziato in anticipo da investitori privati tramite un SIB, Social Impact Bond, che saranno poi indennizzati una volta raggiunti i risultati stabiliti.
Attraverso il SIB gli imprenditori privati finanziano in anticipo un programma assumendo su di loro il rischio e verranno, poi, rimborsati da governi, agenzie per lo sviluppo organizzazioni filantropiche in base ai risultati ottenuti. Se gli obiettivi prefissati vengono raggiunti o superati i gli investitori verranno premiati mentre, se gli obiettivi prefissati, invece, non dovessero essere raggiunti gli investitori avranno un ritorno inferiore. I risultati verranno verificati da un’agenzia indipendente.
L’obiettivo di questo meccanismo è quello di motivare i fornitori di prestazioni e spingerli a cercare soluzioni innovative per raggiungere il loro obiettivi di sviluppo. Gli esperti presenti hanno anche dibattuto delle questioni etiche e delle scalabilità su vasta scala delle buone pratiche.
“Alla conferenza hanno partecipato più di 130 persone provenienti dalla Svizzera e dall’estero, fra cui rappresentanti della Banca Mondiale, di banche regionali di sviluppo e organizzazioni donatrici non governative e bilaterali, di agenzie di consulenza e del settore accademico.”
