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Domenica 25 marzo ha riaperto per la stagione 2018, il Museo delle dogane svizzero alle Cantine di Gandria, quest’anno sarà possibile vedere, fino al 21 ottobre, la mostra temporanea dedicata al romanzo di Antonio Fogazzaro, “Piccolo mondo antico”.

Il museo è uno dei gioielli espositivi del Lago di Lugano e accoglie un’esposizione permanente e la mostra promossa dall’Associazione “Stop Piracy” nelle quali sono riassunti la storia e l’attività quotidiana dei doganieri e delle guardie di confine ed il lavoro dell’Amministrazione federale delle dogane.

La mostra “Piccolo mondo antico” è allestita al secondo piano dello storico edificio delle guardie di confine e racconta parole e immagini di Antonio Fogazzaro, Piero Chiesa e Mario Soldati, curata da Lorenzo Sganzini. La mostra racconta un momento chiave delle storia letteraria del Lago di Lugano; l’edificio in cui la mostra è stata allestita è un punto di osservazione privilegiato dal quale è possibile ammirare i luoghi descritti da Fogazzaro nel suo romanzo.

La mostra rinnova e arricchisce l’offerta espositiva del Museo delle dogane con l’intento di continuare a favorire una riflessione sulle attività di doganieri e guardie di confine della Confederazione senza dimenticare la storia locale sulla cultura del confine che ha avuto tanta importanza nei luoghi lungo le sponde dei grandi laghi prealpini.

L’edificio in cui si trova il museo è stato la sede delle guardie di confine fin dal 1904, anno in cui è stato costruito il palazzo; il museo nacque nel 1935 su iniziativa dell’ufficiale delle guardie di confine ticinese Angelo Gianola che “pensò di adibire a museo alcune stanze inutilizzate dell’edificio: per l’occasione invitò i suoi colleghi a raccogliere oggetti che testimoniassero la vita quotidiana delle guardie di confine. Nei primi decenni dopo l’apertura, avvenuta nel 1949, merci contrabbandate, nascondigli e mezzi di trasporto fantasiosi costituivano gli oggetti espositivi di maggior richiamo. Per questo motivo, ancora oggi, il Museo delle dogane è popolarmente chiamato «museo dei contrabbandieri»”.