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Pubblicato il 21 marzo 2018 il nuovo rapporto della Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo (GRA) e della Società per le minoranze in Svizzera (GMS).

Razzismo, xenofobia e discriminazione sono dei fenomeni difficilmente riconducibili a cifre esatte, è vero, però, che si possono analizzare i dati per ricavarne delle tendenze su breve o lungo periodo, così, secondo i dati del rapporto del GRA e del GMS, nel 2017 il numero di episodi di razzismo ed antisemitismo nella Confederazione è rimasto invariato rispetto all’anno precedente, però, si è assistito ad un aumento dei commenti xenofobi scritti sui quotidiani online o sui profili nei social media.

Alcuni casi di intolleranza non rientrano nel monitoraggio dei mezzi di comunicazione ma sono stati comunque segnalati, si tratta essenzialmente di “hate speech” o “discours haineux” cioè discorsi che incitano all’odio che vengono postati su Internet e che hanno conosciuto un forte aumento negli ultimi 15 anni. Sempre più spesso gli autori di questi commenti scrivono utilizzando il loro vero nome o il loro personale profilo social, ingiuriando senza remore, come fossero spinti dal presunto anonimato di Internet ad allentare i freni inibitori e ad esprimersi in maniera odiosa dimenticando che la rete non è una zona franca dove non esiste diritto.

L’attenzione sul razzismo e verso gli atti discriminatori è alta anche nelle comunità che più facilmente sono vittime di questi attacchi e nel 2017 molte associazioni e comunità hanno raccolto e prodotto dati al riguardo: la Federazione svizzera delle comunità israelitiche (FSCI), che recensisce gli atti antisemiti, ha registrato 39 episodi considerati tali ma queste cifre si riferiscono unicamente a fatti accaduti fuori dalla rete.

Un organismo responsabile delle diverse associazioni e comunità musulmane svizzere ha, per la prima volta nel 2017, richiesto uno studio sulle discriminazioni incontrate dai musulmani nella Confederazione, mentre un gruppo di ricercatori, diretto dal Forum svizzero per lo studio delle migrazioni e della popolazione (SFM), si è occupato delle dimensioni individuali, istituzionali e strutturali del razzismo anti-Neri in Svizzera per conto del Servizio di lotta contro il razzismo (SLR); ultimo dato, ma non per importanza, l’organizzazione Radgenossenschaft der Landstrasse, l’organizzazione mantello di mutua assistenza degli Jenisch e dei Sinti svizzeri, ha scritto, nel rapporto, che i loro associati “constatano in aumento del razzismo in Svizzera”.