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Nel contesto italiano al 15 marzo 2017 circa 19.400 ragazzi erano in carico agli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni per reati contro il patrimonio, 10.000 erano coinvolti in reati contro la persona e 4.000 erano reati legati agli stupefacenti.

La buona notizia è che l’impegno per la costruzione di una giustizia con al centro ciascun ragazzo dà risultati positivi: sia in Italia che in Svizzera circa il 70% dei minori coinvolti nel circuito penale non è recidivo. Ciò significa che l’impegno per dare una risposta istituzionale più vicina al concetto di cura – intesa come interessamento e attenzione oltre che, se necessario, come terapia – che a quello di punizione garantisce non solo un futuro migliore per i ragazzi coinvolti, ma anche una società più sicura.


Cécile Nosal é nata a Roma, di origini svizzere. Nel luglio 2016 ha conseguito con lode la Laurea in giurisprudenza presso l’Università LUISS Guido Carli, discutendo una tesi in diritto penale comparato dal titolo “Le alternative alla detenzione nei confronti dei minorenni autori di reato. Analisi comparata tra ordinamento italiano e alcune realtà cantonali della Svizzera francofona”.

Tra agosto e ottobre 2016 ha approfondito lo studio del diritto minorile con uno stage presso la Juvenile Court di Denver, in Colorado (USA).

Rientrata in Italia a novembre del 2016, ha svolto un tirocinio formativo presso il Tribunale di Milano (sezione reati economici, tributari e fallimentari) e nel dicembre del 2017 ha concluso un Master di II livello in Diritto Penale d’Impresa presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.