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Presentato l’11 luglio il Rapporto zoomafia 2018 che fa luce sui crimini realizzati contro gli animali commessi in Italia.

Il Rapporto Zoomafia 2018 “Crimini e animali”, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV, è alla sua diciannovesima edizione e analizza lo sfruttamento criminale di animali avvenuto nel 2017.

“Il primo dato che emerge dal nuovo Rapporto è la conferma della capacità penetrante della criminalità organizzata in settori diversi ma accumunati dal coinvolgimento di animali – afferma Ciro Troiano -. Interessi che si intrecciano con le più tradizionali attività manipolatorie e pervasive come la corruzione, la connivenza con apparati pubblici infedeli, il perturbare gli appalti, il controllo delle attività illegali sul territorio. Segnali di questo tipo arrivano da diversi filoni, come il traffico di cuccioli, la gestione dei canili, il controllo dei pascoli.

Un altro dato da rilevare è la sempre maggiore gestione organizzata delle condotte zoocriminali. Sempre più spesso, infatti, si riscontrano reati associativi”.

I combattimenti tra animali, le corse clandestine di cavalli e le truffe nell’ippica, il business dei canili e il traffico di cuccioli, il contrabbando di fauna e il bracconaggio organizzato, le macellazioni clandestine e l’abigeato, la pesca di frodo e le illegalità nel comparto ittico e l’uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga, i traffici di animali via internet e la zoocriminalità minorile, questi gli argomenti analizzati nel Rapporto Zoomafia 2018 I dati delle Procure da cui emerge che ogni 55 minuti viene aperto un nuovo fascicolo per reati contro gli animali.

Da anni il Rapporto Zoomafia pubblica i dati delle varie Procure italiane, relativi ai reati conto gli animali. L’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV ha chiesto alle 140 Procure Ordinarie e alle 29 presso il Tribunale per i Minorenni, i dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2017. (…) In particolare, le risposte sono arrivate da 115 Procure Ordinarie e da 25 Procure i Tribunali per i Minorenni. Sommando le risposte si arriva all’83% di tutte le Procure del Paese.

Proiettando i dati del campione dell’82% delle Procure Ordinarie su scala nazionale, tenendo presente le dovute variazioni e flessioni, possiamo stabilire che nel 2017 si sono aperti circa 26 fascicoli al giorno, uno ogni 55 minuti, per reati a danno di animali, e una persona è stata indagata ogni 90 minuti circa.
“La cultura in cui si sviluppano forme di violenza contro gli animali, e in particolare la zoomafia, ha come riferimento un modello di vita basato sulla prevaricazione, l’aggressività sistematica, il disprezzo per le ragioni altrui,  prosegue Troiano, (..) in questa dimensione valoriale, le corse clandestine di cavalli o i combattimenti tra cani trovano una facile collocazione. I bambini e gli adolescenti coinvolti vengono proiettati in un mondo adulto, (…) dove la sicurezza individuale e la personalità si forgiano con l’abitudine all’illegalità e con la disumanizzazione emotiva”.

“La diffusione della criminalità zoomafiosa è favorita anche da un sistema normativo repressivo non sempre efficace. Auspichiamo che si arrivi finalmente al varo di provvedimenti legislativi, come il potenziamento della normativa sulla tutela penale degli animali, attesi da anni. Inoltre – Conclude Troiano -, poiché notoriamente questi reati sono accompagnati spesso da fenomeni di corruzione e di falso documentale, va rafforzata la normativa contro la corruzione e previste aggravanti per il coinvolgimento collusivo di pubblici ufficiali in questi reati, perché sono proprio loro che, di fatto, rendono possibile con la loro malafede, la realizzazione del reato”.

Photo: Piaxabay.com