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Il 14 agosto 2018 scadono i termini per la notifica alle autorità del possesso di animali da compagnia appartenenti a specie vietate.

Nel febbraio 2018, è entrato in vigore un decreto che recepisce il Regolamento europeo volto a prevenire e gestire l’introduzione e delle specie esotiche considerate particolarmente invasive dall’Unione Europea.

Le specie esotiche, talvolta chiamate “aliene”, sono piante, animali e altri organismi introdotti dall’uomo, accidentalmente o volontariamente, al di fuori della loro area di origine. Attualmente, si stima che le specie aliene introdotte in Europa siano 12.000, di cui più di 3.000 solo in Italia, con un incremento vertiginoso (+96%) negli ultimi 30 anni.

Una parte di queste specie, introdotte consapevolmente o accidentalmente nel nostro ecosistema, causa gravi danni alla natura ed ai servizi ecosistemici con conseguenze ecologiche ed economiche. Le specie aliene invasive rappresentano la seconda principale minaccia alla biodiversità globale che ha contribuito in modo determinate al 54% delle estinzioni delle specie animali conosciute, tramite predazione su specie locali (autoctone) o competizione per le stesse risorse. Alcune di esse possono causare seri danni alla salute umana, essendo vettori di malattie come la zanzara tigre.

L’art. 6 del Decreto Legislativo 230/2017 vieta l’introduzione deliberata o per negligenza nell’UE (Unione Europea), la riproduzione, la coltivazione, il trasporto, l’acquisto, la vendita, l’uso, lo scambio, la detenzione e il rilascio di specie esotiche invasive di rilevanza unionale che sono raccolte in un elenco di 49 specie invasive stilato dall’Europa; 33 delle 49 specie pericolose a livello europeo sono presenti in Italia e tra queste vi sono piante come il giacinto d’acqua (Eichhornia crassipes), insetti come il calabrone asiatico (Vespa velutina nigrithorax), crostacei come il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), rettili come la testuggine palustre americana (Trachemys scripta), pesci come la pseudorasbora (Pseudorasbora parva), anfibi come la rana toro (Lithobates catesbeianus).

Il decreto prevede anche che le Regioni ed i Parchi nazionali predispongano opportuni piani di controllo.

Tutti i proprietari di animali da compagnia inseriti nella lista (in particolare chi avesse in casa testuggini palustri americane) potranno mantenerli fino al termine della loro vita naturale, Il decreto tra l’altro stabilisce che chi detiene uno o più esemplari di specie esotiche inclusi negli elenchi delle specie esotiche invasive di rilevanza europea o nazionale è tenuto a farne denuncia al ministero entro il 14 agosto 2018.

Chi possiede animali da compagnia che appartengono a specie esotiche invasive può continuare a custodirli a condizione di:
esserne in possesso prima del decreto o prima della sua entrata in vigore;
denunciarli al ministero dell’Ambiente entro 180 giorni;
adottare misure opportune per impedire la fuga o la riproduzione dell’animale.

Per chi non rispettasse gli obblighi, sono previste sanzioni penali, amministrative e la confisca degli esemplari. Nei prossimi mesi l’elenco verrà aggiornato con specie di importanza nazionale individuate dal Ministero.

Photo: Pixabay.com