Condividi su:

Durante le tre settimane di lavoro del Consiglio, la Svizzera ha potuto dimostrare che la promozione e la tutela dei diritti umani sono una condizione indispensabile per la pace, la prevenzione dei conflitti e lo sviluppo economico e sociale sostenibile.

La 43a sessione del Consiglio dei diritti umani (CDU) è iniziata il 24 febbraio con il tradizionale segmento di alto livello, a cui ha partecipato anche il consigliere federale Ignazio Cassis come rappresentante dello Stato ospite

Il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri, ha ricordato il ruolo centrale dei diritti umani negli sforzi dell’ONU per promuovere la pace e lo sviluppo sostenibile. Ha sottolineato che l’ONU, anche nel quadro della Ginevra internazionale, offre le piattaforme necessarie per affrontare congiuntamente le sfide attuali, come il cambiamento climatico e la digitalizzazione, e il loro impatto sui diritti umani.

Nel corso di questa 43a sessione, la Svizzera ha attribuito particolare importanza alla difesa dei diritti alle libertà d’espressione, di riunione pacifica e di associazione. A tal fine, ha coordinato con la Costa Rica una dichiarazione comune a nome di 53 Stati, ricordando che le manifestazioni costituiscono una forma essenziale per l’esercizio di questi diritti. Le autorità non possono in alcun caso ricorrere alla repressione in risposta alle manifestazioni, compreso l’uso sproporzionato e a volte letale della forza, agli arresti arbitrari, alla tortura e alle sparizioni forzate. La Svizzera ha inoltre riconosciuto l’importante contributo delle donne difensori dei diritti umani nella promozione della pace e dello sviluppo sostenibile e nella lotta contro le discriminazioni e le disuguaglianze. A questo proposito, ha invitato tutti gli Stati a promuovere un ambiente sicuro per le donne che difendono i diritti umani.

Per quanto riguarda la situazione dei diritti umani in determinati Paesi, la Svizzera ha reagito alla grave situazione umanitaria in Siria, in particolare nel Nord-Est (Aleppo e Idlib), con una dichiarazione congiunta letta a nome del gruppo quadrilaterale (Austria, Liechtenstein, Slovenia e Svizzera). Inoltre, ha portato avanti il suo impegno nella lotta contro l’impunità fornendo il suo sostegno agli strumenti e ai meccanismi del CDU e chiedendo di svolgere indagini sull’uso eccessivo della forza nel contesto delle manifestazioni.

La 43a sessione, sospesa il 13 marzo ’20 per evitare la diffusione del coronavirus, riprenderà i lavori in una data successiva, non ancora fissata. Nel frattempo, tutti i mandati e le attività che stanno per concludersi vengono automaticamente rinnovati e saranno formalmente adottati in occasione della ripresa della sessione. Fonte: admin.ch
photo: pixabay