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Le NAVI BIANCHE sono quelle navi ospedale così chiamate per il colore con cui vengono tinteggiate. Furono impiegate nel 1942, sotto l’egida della Croce Rossa, per Rimpatriare dall’Etiopia 50.000 civili italiani dopo la conquista inglese.

Le prime navi ospedale, chiamate “pulmonare”, vennero approntate nel 17° secolo, utilizzando vecchie galee in disarmo. Rimanevano ormeggiate in porto, fungendo da infermeria per i marinai in attesa della libera pratica prima di sbarcare.

Anche la VICTORY, nel 1798, dopo il servizio come nave da guerra, fu riconvertita in nave ospedale per la cura dei prigionieri francesi e spagnoli feriti di guerra.

La prima nave ospedale italiana fu il WASHINGTON (già Nave Idrografica) su iniziativa del primo Capo del Corpo Sanitario della Regia Marina, l’ispettore Luigi Verde (1866) che sviluppò quel concetto, per allora moderno, di nave ospedale che si sarebbe poi affermato solo nel 1907 con la Convenzione dell’Aja.

Nel corso della seconda guerra mondiale la Marina armò decine di navi ospedale, spesso ex mercantili, che navigavano principalmente tra l’Italia e il Nord Africa.

Molte furono affondate dagli alleati (12 su un totale di 18).Tra quelle il Giuseppe Orlando, il San Giusto, il Città di Trapani, l’Arno, il Po e il Virgilio;
L’Italia denunciò inutilmente quegli affondamenti alle autorità di Ginevra.

In tempi recenti le “navi bianche” sono state impiegate in operazioni di supporto in zone disastrate, ad esempio durante le operazioni di soccorso dopo l’uragano Katrina nel 2005, e del terremoto di Haiti, 2010.

La Marina Militare Italiana non ha nella flotta navi ospedale, ma la Nave CAVOUR ha al suo interno sale operatorie con squadre di soccorso e ufficiali medici e sottufficiali infermieri.
fonte Wikiwand