È una piccolissima isola di 10 km di diametro che si trova al centro dell’Oceano Atlantico fra il Sud Africa (2800 km da Città del Capo) e Uruguay (4000 km). Fu scoperta nel 1506 dal navigatore portoghese Tristan da Cunha da cui ha preso il nome.
È abitata da 290 persone divise in otto famiglie, tutte discendenti dai primi coloni o naufraghi. I loro cognomi sono inglesi, irlandesi, olandesi, americani ma anche italiani (!). Infatti nel 1892, in seguito al naufragio del brigantino “Italia”, due marinai di Camogli, Andrea REPETTO e Gaetano LAVARELLO si stabilirono sull’isola dove tuttora vivono i loro discendenti.
Non vi è né porto né aeroporto (sull’isola si ormeggia a largo una nave ogni cinque o sei settimane) e la principale fonte di reddito per la popolazione è la vendita di francobolli con il timbro dell’isola, (rarissimi per i collezionisti!), e dalla vendita delle aragoste, considerate tra le migliori al mondo.
Fino alla fine degli anni cinquanta non esisteva il denaro dato che l’economia era basata sul baratto. Poi fu introdotta la moneta, unicamente per la necessità di importare beni dal Sud Africa.
Nel 1961 una eruzione del vulcano costrinse alla fuga gli abitanti di Tristan da Cunha che vennero trasferiti nel Regno Unito. Immaginabile lo shock nel venire a contatto con la civiltà: non avevano mai visto la tv nè un’auto. Nonostante i tentativi di persuasione da parte del governo inglese, dopo poco tempo (nel 1963) il 90% della popolazione decise di ritornare sull’isola.
CURIOSITA’
– Nel 1816, quando Napoleone iniziò il suo esilio sull’isola di Sant’Elena (distante 2180 km!), una guarnigione inglese fu distaccata a Tristan per evitare insediamenti di lealisti.
– Si racconta che nelle loro preghiere serali i bambini isolani chiedessero il naufragio di una nave, in modo da ricavare dal relitto materiale da costruzione e oggetti curiosi (l’isola è priva di alberi!).
Fonte: Cieli sereni – PG